Cassino, coprifuoco agli under 14: Salera e Maccaro bocciano la proposta

Politica - Per il sindaco si tratta di una misura che non aiuta a risolvere i problemi relativi alla movida, mentre il responsabile di Exodus spiega che, più che la repressione, è necessario mettere in atto la prevenzione: "Se non siamo duri con le cause del crimine, è inutile essere duri con gli autori del crimine"

Cassino, coprifuoco agli under 14: Salera e Maccaro bocciano la proposta
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 02-09-2025 19:44 - Tempo di lettura 2 minuti

Il dibattito sulla sicurezza urbana si accende a Cassino, dove la proposta di un coprifuoco per i minori di 14 anni, sull'onda di quanto avvenuto a Casal di Principe, sta dividendo la città. L'idea, lanciata dall'opposizione, mira a contrastare la cosiddetta "malamovida" e i crescenti episodi di microcriminalità che vedono coinvolti i giovanissimi.

Una misura che, tuttavia, non convince tutti. Tra le voci più critiche si distingue quella di Luigi Maccaro, responsabile di Exodus Cassino, che pur comprendendo le preoccupazioni, definisce l'ordinanza una risposta "illiberale" e repressiva. "Comprimere le libertà individuali perché le istituzioni non riescono a garantire sicurezza è una misura illiberale", ha dichiarato Maccaro, sottolineando il rischio di punire un'intera generazione invece di colpire i veri responsabili.

Maccaro vede la proposta dell'opposizione come uno stimolo a un maggiore impegno collettivo, citando Tony Blair: "se non siamo duri con le cause del crimine, è inutile essere duri con gli autori del crimine".

Per Exodus, la soluzione non sta nel coprifuoco, ma nella prevenzione, attraverso una presenza costante e visibile nei luoghi della movida. L'associazione si è detta pronta a scendere in campo con la sua "unità di strada" per lavorare in rete con altre organizzazioni e istituzioni, offrendo un'alternativa concreta alla logica del divieto.

Anche il sindaco Enzo Salera si è mostrato scettico sull'efficacia del provvedimento. "Non siamo convinti della bontà di un provvedimento di questo tipo", ha affermato il primo cittadino, spiegando che l'amministrazione non ritiene sia lo strumento giusto per frenare i disagi della malamovida. Tuttavia, ha specificato che qualsiasi decisione verrà presa sarà in concerto con la prefettura, per garantire un approccio coordinato e ponderato.

La questione, dunque, è complessa e richiede una riflessione che vada oltre la semplice imposizione di un divieto. Il dibattito a Cassino mette in luce due approcci opposti: da un lato, la via della repressione e delle ordinanze, dall'altro, quella della prevenzione, della presenza sul territorio e della collaborazione tra istituzioni, forze dell'ordine e mondo dell'associazionismo. Per Maccaro, il problema non si risolve con un provvedimento, ma "si affronta insieme, con responsabilità e visione".





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