La ciclabile fa tornare in pista anche Leone. Ma lo sdegno social di oggi fa a cazzotti con quello di ieri

OPINIONI - Prima una pioggia di critiche perchè la corsia non è in sicurezza in quanto attraversabile anche dalle macchine, poi l'ironia sul fatto che le vetture devono "volare" a causa delle due ruote. Delle due l'una: noi restiamo coerenti con la prima. Ma non c'è bisogno di mettere le ali, è solo un'opportunità in più per i ciclisti. La vera paura sono le novità, non le strisce tratteggiate

Ci voleva la pista ciclabile nel centro di Cassino per far tornare a ruggire Benedetto Leone, già leader dell’opposizione extraconsiliare nel quinquennio petrarconiano (2011-2016) e poi braccio destro e spin doctor dell’amministrazione D’Alessandro tra il 2016 e il 2019, prima che i dissidenti di Forza Italia e il suo ex amico e compagno di tante battaglie Dino Secondino suonassero il gong a Carlo Maria spianando praterie al centrosinistra e in particolar modo ad Enzo Salera, che dopo tre anni di dura opposizione si è guadagnato sul campo la candidatura a sindaco a dispetto di Giuseppe Golini Petrarcone.

Cosa ha fatto di grave Benedetto Leone? Nulla! Anzi il suo ruggito non può che essere un bene per la politica locale. Dopo un periodo di disintossicazione, è però tornato a fare uso del suo smartphone e dei suoi social. Ha condiviso su facebook la foto della pista ciclabile in centro. “Non aggiungerei altro. #chedisastro” il commento a corredo della foto dove si vede la pista ciclabile sia a destra che a sinistra della carreggiata. Nel corso del pomeriggio e poi della serata la foto diventa virale: a dimostrazione del fatto che Leone nonostante i mesi di assenza è ancora un discreto influencer. 

Critiche piovono anche da esponenti del Pd, ma quella è un’altra storia tutta interna a un partito dove i dissidi sono all’ordine del giorno e ci sarebbe da preoccuparsi quando sono tutti concordi. Tanti normali cittadini, non politicizzati e non per forza contrari all’attuale amministrazione, hanno commentato con ironia. Sul web sono quelli che si definiscono “meme”. Nella sostanza dei fatti hanno chiesto: e ora dove passiamo se a destra e a sinistra c’è la pista ciclabile? Ma che cosa hanno combinato? Chi ha fatto questo progetto?

Domande legittime. Così come legittime sono le critiche di chi ha messo in guardia sulla pericolosità della pista ciclabile perchè può essere attraversata anche dalle macchine. Ebbene: quella deviazione che in un un piccolo tratto vede la ciclabile da entrambi i lati della strada su via Enrico De Nicola è per permettere ai ciclisti di far sì che possano svoltare a sinistra all’incrocio con via Marconi ed andare sul Corso della Repubblica senza fare per per forza tutti l’anello arrivando in via RIccardo da San Germano. Per mettere i ciclisti in maggiore sicurezza e non costringerli ad attraversare invadendo la corsia che sarebbe stata destinata in tal modo solo alle macchine.

Agli automobilisti nessuno leva nulla, perchè la corsia ciclabile è tratteggiata e nel codice della strada significa che può essere attraversata. Quindi delle due l’una: o si rimprovera all’amministrazione il fatto di non aver fatto una pista in sicurezza solo per le bici in quanto può essere attraversata anche dalle macchine - noi lo abbiamo fatto (LEGGI QUI: E adesso pedalare!) - oppure che ci sono due piste e le macchine devono volare perchè non hanno dove passare. Entrambe, insieme, sono ossimoriche.

E c’è come l’impressione che a fare paura non è la pista ciclabile - tutti conoscono il Codice della Strada e sanno che una corsia  tratteggiata può essere attraversata dalle auto - ma le novità. Anche per questo, forse, l’amministrazione in cui Benedetto Leone aveva un ruolo non certo di secondo piano ha lasciato le cose com’erano: niente pista, niente corsia. Noi restiamo sempre dello stesso avviso: meglio accendere una piccola fiamma, che maledire l’oscurità.