Scuola e Università - Nella sezione Tema, si è aggiudicato il terzo premio l'alunno Mirko Colozzi, della classe III A
Il culto della forza e dell’aggressività è in preoccupante aumento tra i giovani: la Società, la Scuola e la Famiglia sono chiamate a prevenire e affrontare il problema, contrastando la violenza giovanile anche attraverso la valorizzazione delle differenze di genere”: questo il tema della XIV edizione del Concorso “Legalità e Cultura dell’Etica”, a cura del Rotary Club Italia, rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado del territorio nazionale. Quattro sezioni, Tema, Manifesto, Scatto fotografico, Video, per raccontare con due forme di linguaggio il significato della parola Rispetto. Nella sezione Tema, si è aggiudicato il terzo premio l’alunno dell’IIS Carducci di Cassino, dell’indirizzo del Liceo Artistico Mirko Colozzi, classe III A.
La cerimonia di premiazione ha avuto luogo nei giorni scorsi nella cornice della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, coordinata da Patrizia Cardone (presidente dell’Associazione “Legalità e Cultura dell’Etica”) e da Fabio Arcese (governatore del Distretto Rotary 2080) e rappresentanti della legalità e della comunicazione nazionale
Tematica del Forum “Il Rispetto”, indagato da varie angolature attraverso i significativi interventi del prof. Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, della portavoce del presidente ANP prof. Antonello Giannelli e della dott.ssa Maria Grazia Mazzola, giornalista del TG1, coordinati dal dott. Luciano Ghelfi, giornalista del TG2 e quirinalista. Hanno preso la parola anche il sen. Francesco Paolo Sisto, viceministro e sottosegretario alla Giustizia, e l’on. Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione, sottolineando come la scuola sia fondamentale per la promozione di una cultura della legalità e del rispetto, in sinergia con la famiglia e la società tutta.
Un momento molto toccante è stato quello della consegna degli attestati di “Ambasciatore della Legalità” ad autorevoli personalità della società civile, come Nando Dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto, ucciso dalla mafia nel 1982, e padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano; particolarmente forte la testimonianza di tre donne sopravvissute ad angherie e privazioni e simbolo di resilienza e rinascita: Sediqa Mushtaq, attivista afghana perseguitata dai talebani; Sadaf Baghbani, attivista iraniana oppressa dal governo del suo Paese; Giorgia Puleo, imprenditrice siciliana vittima di violenza di genere.
Fuori concorso è stato presentato il progetto E “R-esisto” da Charity Falluyi e le altre detenute della Casa Circondariale C.P.I.A. di Napoli, che hanno dimostrato come chi sembra dover solo imparare possa, invece, insegnare più di qualcosa: il carcere come luogo di rieducazione e di riscatto, poiché la mera punizione non porta frutto, anzi, a lungo andare inaridisce irrimediabilmente una pianta già fragile.
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