Il M5S rischia l'estinzione in casa di Grillo: il flop ligure apre nuovi scenari

Opinioni - Nel suo percorso di metamorfosi, bruciato tutto il 'populismo' possibile, per il Movimento sono iniziati i problemi: estinta la spinta propulsiva di quelle scelte è emersa l’inconsistenza dell'offerta politica e quel tiepido abbraccio con il Pd si è rivelato mortale

Il M5S rischia l'estinzione in casa di Grillo: il flop ligure apre nuovi scenari
di autore Lello Valente - Pubblicato: 29-10-2024 10:35 - Tempo di lettura 2 minuti

La scatoletta l’hanno aperta, hanno gustato il contenuto e si sono seduti comodamente a bivaccare. Questa è la fine di quel Movimento che Grillo aveva creato attraverso i Vaffa day, soffiando sul più sfrenato populismo contro la casta dei politici,  contro tutto e contro tutti, con la promessa che una volta arrivati al Governo avrebbero aperto il Parlamento come una scatoletta di tonno.

Al Governo sono arrivati, la scatoletta l’hanno aperta e si sono accomodati sui banchi a bivaccare come tutti gli altri gustandone il contenuto: auto a disposizione, autisti, segreterie e segretari, benefit, privilegi etc etc, poi sulle scelte politiche il giudizio lo hanno offerto gli elettori. Nel suo percorso di metamorfosi, bruciato tutto il populismo possibile sono iniziati i problemi politici, perché estinta la spinta propulsiva di quelle scelte populiste, rimane l’inconsistenza di una offerta politica.

Fin quando il Movimento 5 Stelle era da solo ancora poteva rappresentare una forza di novità e di cambiamento ma  il Governo ha fatto male al M5S perché ne ha fatto emergere tutta la impreparazione nonostante il Presidente del Consiglio espressione del Movimento, Conte, non fosse un personaggio di secondo piano ed alcune scelte non erano sbagliate. Ma la politica ha mostrato che non albergava nel Movimento e così che Conte si è reso conto che era al cospetto di un bivio o bisognava continuare sulla scia del “uno vale uno”, continuare con la democrazia diretta, con i meetup, etc etc, o bisognava diventare un partito come gli altri.

La scelta è stata quella di far finta di esser diversi ma in sostanza ha trascinato il Movimento nelle braccia della sinistra assumendo un ruolo subalterno perché nel frattempo gli elettori hanno abbandonato in massa il Movimento rendendolo non più competitivo con il PD. Il binomio Grillo/Casaleggio era vincente perché Grillo girava le piazze facendo proposte anche strambalate mente Casaleggio su quelle proposte raccoglieva consensi e verificava su quali di queste poter costruire un programma politico. Così è nato il reddito di cittadinanza e così che il M5S è arrivato al Governo del Paese, complice anche una classe politica assolutamente impreparata ed indecente di tutti glia altri Partiti.

Adesso la rottura è palese, ma si tratta di due scelte politiche antitetiche tra la visione di Conte e quella di Grillo;  con  Conte il M5S è come il PD, come Italia Viva come Azione  etc, con la visione di Grillo il M5S dovrebbe rimanere ancorato ai principi fondanti. Forse ha ragione Grillo a voler ritornare ai principi fondanti perché con la scelta di Conte sorge una domanda, perché votare la copia della sinistra quando c’è la sinistra in originale? Infatti in Liguria i voti del M5S sono andati al Partito Democratico e così sarà in tutte le altre competizioni e così è sempre stato anche quando qualcuno ha cercato di imitare Silvio Berlusconi, l’elettore tra la copia e l’originale ha sempre preferito votare l’originale.

Il M5S non può stare a sinistra né a destra, se vuole raccogliere un minimo di consenso deve ritornare ad essere un Movimento “contro” per  raccogliere quel voto di dissenso che oggi non ha più una rappresentanza, e questo aumenta ancora di più la disaffezione verso il voto.
 





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