Il consigliere Sebastianelli e la pazienza che non è mai troppa

Opinioni - Costa replica a Sebastianelli: "Abbiamo ragionevolmente proposto l’introduzione nel regolamento del consiglio comunale del question time, sul modello del Parlamento, non di abolire i consiglio comunali: questa è una falsità. Le interrogazioni da osteria? il consigliere non faccia finta di non capire..."

Il consigliere Sebastianelli e la pazienza che non è mai troppa
di autore Mario Costa - Pubblicato: 28-10-2024 14:56 - Tempo di lettura 2 minuti

E poi c’è pure qualcuno stando al quale Enzo Salera in consiglio comunale si spazientirebbe troppo. Noi con il passar del tempo ci siamo invece convinti che di pazienza egli ne abbia sin troppa. Infatti, di fronte ad alcuni che nel civile dibattito rigirano la “frittata” al punto da dare l’impressione, non che non capiscano ma che ti stiano prendendo per i fondelli, ci vuole davvero pazienza. Quasi quanto quella dell’inarrivabile Giobbe, però.

Prendiamo il caso ultimo, fresco di giornata. Il consigliere Giuseppe Sebastianelli prende di mira l’amministrazione comunale su “malamovida, clochard e sul decoro sotto i portici”. E fa bene il suo mestiere, anche quando lamenta i pochi consigli comunali (solo 4) tenuti da giugno ad ottobre. Proseguendo però nel suo dire a briglia sciolta, prende una sbandata di quelle di un innamorato di primo pelo. Attribuisce infatti al qui presente prof. Costa, portavoce del sindaco, addirittura la proposta – si pensi un po’!- dell’abolizione dei consigli comunali (?) “…perché ritenuti troppo dispersivi del tempo” , scrive lui. Detto così, fa balenare l’idea a qualche sprovveduto lettore di aver noi varcato la soglia del rincoglionimento in maniera irreversibile. Cogliamo l’occasione per rassicurare chi ci vuol bene circa la buona condizione, al momento, del nostro equilibrio mentale.

Abbiamo ragionevolmente proposto, invece, l’introduzione nel regolamento del consiglio comunale del question time, sul modello del Parlamento. Il fine è di razionalizzare i lavori e non obbligare tutti a presenziare per forza alle interrogazioni e alle interpellanze che riguardano chi le ha poste e chi deve rispondervi. Si tratta peraltro di cosa già prevista da tempo in tanti altri comuni.

Quanto poi al fatto che interrogazioni e interpellanze siano “da osteria”, ci rifacciamo alla rassicurazione già data poche righe più su. La questione da noi posta (“Il passaggio dall’osteria al circo equestre è breve”, scrivemmo) era ed è molto più seria: riguarda la dignità dell’istituzione.

Non faccia finta di non averlo capito, consigliere Sebastianelli.





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