Cassino, il liceo classico spegne 200 candeline

A 80 anni dalla distruzione di Montecassino e dell'intera città di Cassino, si accendono i riflettori anche su quella che è stata la prima scuola ricostruita perché, appunto, distrutta dalle bombe. Il prossimo 28 settembre ricorreranno infatti  i 200 anni dall’istituzione dell'istituto che risale al 1824 e che, appunto, è stato distrutto dalle bombe. L'attuale sede del Carducci è stata la prima scuola  ad essere ricostruita dopo la guerra. A seguire vennero realizzata la strutture della Diamare.

Il liceo classico di Cassino è insomma uno degli istituti scolastici più antichi del Lazio Meridionale, per questo motivo il prossimo 28 settembre con l’apertura del nuovo anno scolastico verranno celebrati i due secoli dell'istituto. Ad annunciare le cerimonie è stata L’annuncio è stata la dirigente Licia Pietroluongo con l’avvocato Giuseppe Lucci, presidente dell’associazione “Amici del Liceo”, ed Ermisio Mazzocchi in un'apposita conferenza stampa che si è svolta nei giorni scorsi alla sede del Carducci.

In tale conferenza è stato annunciato che verrà costituito un apposito comitato formato dalla presidenza del liceo, dal Comune, dalla Provincia e dall’associazione che varerà il programma. Si
terranno una serie di convegni e mostre per ricordare la lunga attività scolastica del liceo intitolato successivamente al poeta e scrittore e premio Nobel per la letteratura nel 1906 Giosuè Carducci.

Il presidente dell’associazione, Lucci, ha ricordato la storia dell’istituto scolastico. Il re del Regno delle Due Sicilie Ferdinando I, su proposta del ministro segretario di stato degli affari interni, autorizzava “in San Germano (Cassino dal 1863) il funzionamento di una scuola secondaria”. In data 31 luglio 1822.

L’avvio, però, avvenne il 28 settembre 1824. Gli iscritti all’inizio furono pochi, sia per la difficoltà di raggiungere Cassino dai comuni vicini, solo con le carrozze, sia per le spese.

Nel dopoguerra il liceo classico è diventato una scuola di massa ed oggi il Carducci è una vera e propria ecceelnza della città martire, un fiore all'occhiello del territorio.