Il vento nazionale e il voto contro: ecco cosa è successo negli ultimi 30 anni

Opinioni - Dalla vittoria di Petrarcone nel 1993 fino a quella dell'attuale sindaco. Lello Valente ripercorre le consultazioni tutte le della Seconda Repubblica e in vista del 2024 suggerisce al centrodestra due ipotesi: "O vincere al primo turno come nel 2001 e nel 2006, o imitare le elezioni di Salera nel 2019 con un profilo di sindaco nuovo, sposando una forte linea di rinnovamento e di rottura con il passato"

Il vento nazionale e il voto contro: ecco cosa è successo negli ultimi 30 anni
di autore Lello Valente - Pubblicato: 09-11-2023 17:34 - Tempo di lettura 4 minuti

Quanto pesa in una competizione amministrativa il vento politico favorevole e quanto pesa il voto “contro”. Con il sistema maggioritario spesso si vince non tanto per il voto a favore ma al ballottaggio è forte il voto “contro” condizionato da  diversi fattori: simpatia, novità e capacità di comunicazione.  Si è assodato nel corso degli anni che in fase di ballottaggio 2+2 non ha mai fatto 4 anzi spesso il risultato è stato di 1, i fattori sono molteplici ma essenzialmente in fase di ballottaggio l’elettore si sente libero da impegni  dalle preferenze, si sente libero da ogni appartenenza politica e vota o per “contro” o per favore lasciandosi condizionare da molteplici fattori.

Sin dalla prima elezione con il sistema maggioritario e con ballottaggio, nel 1993 prevalse la doppia spinta del vento politico e della faccia nuova. Era il momento di Mani pulite, la DC e tutti i partiti della prima Repubblica sotto una incessante campagna mediatica erano rappresentati come la rovina del Paese. Vinse così il nuovo, rappresentato da Peppino Petrarcone alla guida di una sola lista civica. Il voto favorevole al cambiamento si associò alla novità e così che la DC pur raggiungendo da sola il 30% dovette cedere la guida del Comune di Cassino al  giovane Petrarcone.

Nel 1997 era fortissimo il vento favorevole alla novità politica rappresentata dai nuovi schieramenti politici nazionali, Forza Italia ed il centrodestra. Si confermò in quella elezione la doppia spinta tra  il vento favorevole nazionale e del voto contrario. Così vinse il forzista Tullio  Di Zazzo  al ballottaggio, forte sia del vento favorevole sia per Forza Italia che per il cdx  ma anche del voto contrario all’allora figura di maggiore peso a Cassino  il Consigliere regionale Anna Teresa Formisano che sosteneva i Prof. Benedetto Del Vecchio.

Nel 2001 e nel 2006 il sindaco vinse al primo turno con tre elementi favorevoli: un nutritissimo numero di liste a sostegno, la Giunta regionale del Lazio di centrodestra che sul territorio aveva due assessori regionali di peso e lo stesso Presidente, e la politica molto determinata e presente sul territorio della Giunta regionale.

Nel 2011 ci fu  il primo forte condizionamento del voto nazionale. Il centrodestra si presentò spaccato e questo elemento non consentì al candidato di vincere per una manciata di voti al primo turno. Così divenne palese che il ballottaggio non viene più controllato da nessuno, nonostante il centrodestra si riunificò i voti del candidato furono inferiori a quelli presi al primo turno. Soffiava forte il vento degli “arancioni” di Vendola e di Pisapia, e vinse inaspettatamente di nuovo Peppino Petrarcone che rappresentava ancora il nuovo, il Davide contro i potenti della politica.

Voto condizionato negativamente da un Giunta regionale del Lazio di centrodestra, guidata dalla Polverini inconcludente ed assente sul territorio nonostante a Cassino c’era il Presidente del Consiglio regionale  il Consigliere Mario Abbruzzese. Il paradosso fu che il presidente della Giunta regionale venne a Cassino a sostenere un candidato contro lo stesso centrodestra, Presidente della Giunta contro Presidente dell’Assemblea, il punto più basso della storia politica della Giunta regionale del Lazio. Tanto che dopo poco la stessa Polverini si dimise dalla carica.  Risultato condizionato anche da una intensa campagna mediatica contro Forza Italia e contro il Presidente del Consiglio in carica Silvio Berlusconi, che dopo poco dovette cedere la guida al sen. Mario Monti

Nel 2016 ritorna a vincere la novità. Il centrodestra si presenta unito,  il vento soffia in modo favorevole al centrodestra. Vince Carlo Maria D’Alessandro che rappresenta il nuovo, tiene bene il palco ed il confronto, ed al ballottaggio gli elettori premiano la novità e la simpatia.

Nel 2018 si tengono le elezioni politiche, il collegio di Cassino è considerato tra i più vincenti a livello nazionale per il centrodestra. Si ha la conferma di quanto sia determinante il voto contro ed il vento favorevole. Cassino ha un candidato molto conosciuto sul territorio Mario Abbruzzese ed una candidata totalmente sconosciuta. Sembra assodata la vittoria schiacciante del centrodestra, ma il vento nazionale favorevole al M5S ed il voto “contro” forniscono un risultato eclatante, il centrodestra perse il collegio a favore del M5S e di una candidata che non è mai venuta in zona per chiedere il voto.

Il centrodestra vinse le elezioni politiche ma non con una maggioranza sufficiente per formare il Governo che fu sostenuto dal M5S e dalla Lega. Nel 2019 ancora una volta si conferma il binomio vincente tra novità e voto contro. Cade anzitempo l’amministrazione di centrodestra, alle elezioni amministrative dove il cdx compie tutti gli errori possibili ed imaginari, perde anche con il centrosinistra altrettanto lacerato. Vince la novità Enzo Salera, del PD, con sole due liste e mezzo, ma approfitta di due forti elementi, del voto “contro”, il candidato del centrodestra Mario Abbruzzese, e dal rappresentare il Davide contro Golia.

Un terzo elemento politico vincente e di  non poco conto lo ha aiutato molto: aver voluto fortemente rappresentare una rottura con il passato anche rischiando di perdere con solo due liste. Al ballottaggio però ha avuto la spinta determinante dal voto “contro”. Il 2019 rappresenta anche un  ulteriore elemento di riflessione dove il voto “contro” è tanto più forte anche dal prevalere sul vento favorevole. Lo attestano i differenti consensi della Lega tra le elezioni europee e quelle amministrative dove la differenza a discapito delle amministrative è di oltre il 20%.

Nel 2024 a Cassino si tornerà a votare per le amministrative ed il vento nazionale ed il voto “contro” saranno anche queste volta due elementi da tenere presente. Il voto contro non è solo  contro il candidato sindaco ma spesso contro chi gli è dietro, e le elezioni del 1997 lo testimoniano. Basterebbe innanzitutto non avere il voto “contro” già per essere a metà dell’opera, poi contare sul vento favorevole, che al momento sembra soffiare molto forte in favore del centrodestra.

Le scelte sono due: o vincere al primo turno come nel 2001 e nel 2006 o imitare le elezioni di Salera nel 2019 con un profilo di sindaco nuovo, sposando una forte linea di rinnovamento e di rottura con il passato Mi piace ricordare  una battuta che fece il Presidente Giulio Andreotti, in mia presenza, al Sen Claudio Vitalone quado si ripresentò per la seconda volta nel collegio di Frosinone: “Non è difficile essere eletto quando non ti conoscono, è più difficile essere rieletto dopo che ti hanno conosciuto”

 





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