La psicologia del Natale

La psicologia del Natale
di autore Vanessa Carnevale - Pubblicato: 28-11-2021 00:00 - Tempo di lettura 2 minuti

RUBRICHE - Il clima natalizio fa leva sui nostri buoni sentimenti e ci immette in un mood in cui fanno leva le emozioni positive: allegria, gioia, felicità e buonumore! Ma non per tutti è così. Ecco perché

 

di Vanessa Carnevale

Siamo giunti quasi alla fine del mese di novembre, i bambini ed i ragazzi hanno ripreso ad andare a scuola e le ferie estive (per coloro che hanno potuto usufruirne) sono terminate già da un po'. Dunque ci stiamo avvicinando al Natale e, per la gioia di adulti e piccini, presto l’atmosfera natalizia si diffonderà nelle strade, nei negozi, nelle nostre abitazioni e andrà ad alleviare quel senso di malinconia che (soprattutto in questo mese) sembra tormentare la maggior parte di noi.

Il clima natalizio fa leva sui nostri buoni sentimenti e ci immette in un mood in cui fanno leva le emozioni positive: allegria, gioia, felicità e buonumore! Tutta la surreale atmosfera che riempie le nostre giornate finisce in linea di massima per coinvolgerci e ci ritroviamo anche noi con un umore positivo indotto dagli stimoli esterni e dalle persone che ci sono intorno. Secondo lo psicologo e fondatore dell'omonima clinica Steve McKeown infatti, tuffarsi nell'atmosfera natalizia, con tutte le sue luci e tutti suoi colori, aiuta mantenere i contatti con il nostro bimbo interiore, allontanando le responsabilità e i problemi della vita adulta.


«In un mondo pieno di stress e ansia - continua l'esperto - la gente associa ciò che è correlato al Natale alla felicità, evocando forti sentimenti legati all'infanzia. Le decorazioni sono semplicemente un'ancora alle emozioni e all'eccitamento di quando eravamo bambini». Arrivati a questo punto sorge spontanea una domanda: “Perché sono in molti a non
apprezzare il Natale e a non provare felicità con l’avvicinarsi delle feste?” La risposta risiede sempre nei ricordi: un lutto (anche se elaborato e superato) può tornare ad essere una presenza invadente durante questo periodo dell’anno. La mancanza di chi non c’è più torna sotto forma di un silenzio assordante che rende le festività natalizie tutt’altro che gioiose.

Il Natale è un momento che si passa in famiglia e, se una parte di essa viene meno, la felicità non potrà essere completa. Sono tanti i motivi per cui una persona può provare tristezza durante questo periodo dell’anno, non tutti abbiamo la fortuna di godere di situazioni spensierate e calorose, dunque è comprensibile che chi non abbia una situazione relazionale/affettiva/economica nella norma potrebbe sentirsi paradossalmente maggiormente perso in questo periodo, che durante gli altri mesi dell’anno. In linea di massima, però, la stragrande maggioranza di noi si sente sollevata e piena di positività.

Dal canto mio posso dire che, dal 2016 ad oggi, provo tanta tristezza quando la sera della Vigilia mi ritrovo ad apparecchiare il tavolo natalizio e non ho più la possibilità di preparare le posate e servire le pietanze a mia nonna, però mi reputo cosi fortunata ad avere la mia famiglia, il mio cane ed i miei amici con i quali supplire (per quel che si può) a questa mancanza. Il Natale è pur sempre il Natale ed io, nonostante sia cresciuta, torno bambina ogni anno.





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