A ruota libera: sulla traiettoria di viaggi ed idee - Torna la rubrica di Grazia Maria Sacco "A ruota libera: sulla traiettoria di viaggi ed idee" e ci porta a scoprire il fascino autentico di Bari: un'anima che resiste alle mode
C’è uno sforzo continuo, sottile, che puoi intravedere, anzi vedere esibito con le scritte luminosissime e giganti stile Las Vegas, sui social. Perfino serpeggiare dentro alcuni slogan politici, quelli che ormai non sanno di cosa parlare, e allora scelgono il come. La forma al posto della sostanza, così scintillante da stordire, distrarre dal contenuto. Basta faccia effetto, anche se a ben vedere non ha nulla di intelligente e nulla di così davvero nuovo.
Perché alla fine niente è davvero trasgressivo quando vuole esserlo a tutti i costi; niente è convintamente anticonformista se il pensiero che lo sostiene è più radicato alla voglia di essere notato , che alla fondatezza di un’idea, per quanto singolare possa essere.
E nulla è davvero nuovo, quando dal passato mira a prendere così tanto le distanze da non riconoscergli neppure la saggezza degli insegnamenti che ne avrebbe dovuto trarre.
In fondo, lo facciamo spesso: ci dimentichiamo di ciò che abbiamo imparato.
Quasi ci coccolasse quella certa indolenza nel ricadere negli stessi errori e quasi, soprattutto, si facesse meno fatica a ripeterli, piuttosto che a rompere gli schemi che li hanno determinati.
Ci si affeziona alle abitudini, soprattutto se non ci fanno bene, in quel labirinto perverso che ci permette di astenerci dalla crescita ancora per un po', quel tanto che basta per vedere il mondo ancora confuso e poterlo delegarlo a giudice severo delle nostre vite, artefice crudele di ogni nostro fallimento.
È questo che penso, così fra una folata di vento inaspettatamente fredda e l’ombrello che credevo di poter lasciare in borsa, mentre passeggio fra i vicoli di Bari vecchia, e da qualche angolo mi viene voglia di affacciarmi per intravedere il mare da lontano, che fa il lavoro che fa in ogni città che lambisce. La colora di quella malinconica allegria, che è quella delle spiagge affollate d’estate, dei turisti con i calici di vino appoggiati sui muri dei porti, delle albe e dei tramonti rinfrescanti dalla calura ossessiva della bella stagione; ma nel contempo è il mare che si porta via le cose, gli eventi, le persone; che si agita e non sai come governarlo; che ti ricorda le partenze necessarie che hai rimandato e le fughe inutili che hai affrettato.
Sta lì, in quel suo manto di pietra e di candore, a reinventarsi in attività turistiche, ora che ha imparato a riconoscere la propria bellezza specchiata nello sguardo degli stranieri che la guardano ammirata, ma del passato, di quei palloni rincorsi fra le stradine, fra la vita pungente come la salsedine che sale dal porto, non sempre facile e sempre pronta ad arrangiarsi, ne conserva tutta la creatività.
Così Tore sta all’angolo con la sua fisarmonica e qualche bottiglietta d’acqua accanto a sé, a cantare e suonare le antiche filastrocche baresi, mentre l’odore di pomodori secchi si mescola all’aria tersa di metà mattinata, con il profumo dei pasticciotti che esce in un panificio ove, se entri, ci puoi ancora trovare l’altare di un’antica chiesa, perché qui le radici si curano, affinchè siano abbastanza forti e costanti nel tempo da sostenere la fioritura più sana possibile del futuro; si conservano i negozi di artigianato, dove si intessano e impagliano le antiche maschere portafortuna e dove l’estro degli artisti di strada è la scenografia più bella che possa avvolgerti.
Comprendi così quanto sia importante che sotto un cielo, sempre mutevole per condizioni metereologiche, e soprattutto per epoche ed inclinazioni storiche, sia fondamentale che l’animo resti uguale: nessuna esibizione forzata di un turismo commerciale e a facili consensi, ma la cura di ciò che è stato, smaltato come un antico gioiello di famiglia rimesso a nuovo e tenuto sopra la mensola dell’ingresso di casa, a mostrare a tutti , appena entrati, l’origine profonda della propria identità.
Può cambiare la cornice, ma il contenuto, se di valore, va mantenuto intatto, a dispetto di quel “politicamente corretto”, che troppo spesso lo vuole rimpicciolire, o stravolgere, o perfino tradire, a vantaggio della moda del momento.
Così “il mondo attorno all’antico San Nicola è un formicaio ebbro di vitalità; vecchi cortili sono stanze, vecchie cappello sono magazzini, una scala sfonda un muro, un muro alza la testa sopra il soffitto…………Così si moltiplica all’infinto la vecchia Bari, grazie a Dio, cresce e non muore mai “ ( Italo Calvino, Finibusterre 1954).
E così una grata affaccia sempre sul mare.
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