Attualità - Aumenti fino all'80% per il servizio irriguo del Consorzio di Bonifica Valle del Liri. Tra tariffe salate e disservizi, gli agricoltori chiedono trasparenza e un dialogo per il futuro
La stagione irrigua 2025 volge al termine e, come ogni anno, il bilancio per gli agricoltori del Cassinate e della Valle dei Santi si fa tra fatiche e speranze. A preoccupare, però, non è solo il meteo imprevedibile, ma anche il Consorzio di Bonifica Valle del Liri, che in questi giorni sta recapitando delle bollette che lasciano tutti a bocca aperta. I numeri, per molti, non tornano: l'acqua dolce per irrigare i campi, stando a queste tariffe, sembra più "salata" più di quella del mare. Dopo gli aumenti dello scorso anno, che avevano già fatto alzare più di un sopracciglio, le recenti fatture mostrano un ulteriore e inaspettato rincaro fino all'80%.
C'è un'aria di profondo malcontento tra le campagne, dove si vive un senso di disorientamento. Da una parte, il servizio idrico sembra non tenere il passo con gli aumenti. Si racconta di un calendario di erogazione spesso disatteso e modificato senza preavviso, che costringe gli agricoltori a fermare i lavori, specialmente di notte. D'altra parte, il nuovo metodo di calcolo, che impone di pagare per l'intera superficie del terreno, anche se solo una piccola parte viene effettivamente coltivata, ha messo molti in difficoltà.
Gli agricoltori si interrogano sul futuro. Tra i danni provocati dai cinghiali e i costi in continuo aumento per l'acqua, la redditività dell'agricoltura locale è a rischio. In molti sperano in una maggiore chiarezza e trasparenza per l'anno a venire, chiedendosi se un giorno si potrà tornare a raccogliere i frutti del proprio duro lavoro senza l'ansia dei costi crescenti. C'è l'auspicio che il Consorzio di Bonifica possa rivedere i suoi metodi, forse incentivando anche controlli più efficaci e riparando le perdite idriche che sprecano risorse preziose. La richiesta è di un dialogo aperto, in modo che si possano affrontare le sfide comuni, trovando un equilibrio che non pesi unicamente sulle spalle di chi lavora la terra.
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