Economia - "Sul rinnovo del bando, a oggi , non una parola da chi dovrebbe tutelare i nostri interessi: le solite rassicuranti frasi di rito la fanno da padrone"
A più di due anni dal bando indetto dalla Regione Lazio nel 2022 e a pochi mesi dal passaggio all'azienda vincitrice del nuovo appalto, continua lo stato di incertezza tra noi lavoratori dei CUP della provincia di Frosinone in merito al nostro futuro occupazionale. Da decenni ci occupiamo delle prenotazioni e pagamenti agli sportelli delle prestazioni sanitarie. Le nostre condizioni contrattuali sono di precariato e flessibilità estrema.
Sul rinnovo del bando, a oggi , non una parola da chi dovrebbe tutelare i nostri interessi: le solite rassicuranti frasi di rito la fanno da padrone.
Benché il bando regionale per la gestione sia noto e pubblico, non è dato sapere il differenziale e le modifiche apportate al monte ore di lavoro complessivo ed individuali, le ubicazioni degli sportelli con i relativi orari e soprattutto indicazioni sul riassorbimento.
Queste informazioni sono necessarie per comprendere gli effetti che le nuove disposizioni produrranno sulle condizioni materiali di noi lavoratori e lavoratrici addette al servizio. Infatti, per rispettare il monte ore annuale del nuovo bando, basteranno le riduzioni già applicate ultimamente che hanno portato in alcuni CUP la chiusura di uno o due sportelli? o ce ne saranno altre?
Per settembre, le sedi che oggi non sono attive (San Giorgio a Liri, Amaseno e Arpino) sono pronte per accogliere lavoratori e utenti? Semplici domande che non trovano riscontri dalla lettura del bando pubblico.
Tra l’altro, in prospettiva delle modifiche del nuovo sistema che da la possibilità di poter prenotare agli sportelli in ambito regionale, non vi è stata una formazione adeguata ed un affiancamento professionale, così come previsto dalle direttive aziendali, e ciò comporta un disservizio all’utenza in coda. Si aggiunge a questo disservizio, l’aumento del carico di lavoro, che pregiudica le già precarie condizioni dei lavoratori.
Noi lavoratrici e lavoratori addetti al Cup provinciale pretendiamo di avere risposte certe in merito alla nuova organizzazione di lavoro e alle modifiche apportate, agli orari di lavoro di ciascuno di noi e all’eventuale riapertura degli sportelli. Il silenzio che circonda queste domande sono causa delle nostre preoccupazioni e ci hanno spinto a questa lettera aperta.
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