Opinioni - Chissà chi sarà stato tra quelli che gli ronzano intorno a mettergliela in testa. Ma di certo con quella cervellotica idea di riportare le scuole al centro città Arturo Buongiovanni, candidato del centrodestra (ufficiale) alla carica di sindaco di Cassino, ha fatto uno scivolone davvero grosso. Uno di quelli con cui uno rischia di giocarsi la credibilità faticosamente inseguita finora
Chissà chi sarà stato tra quelli che gli ronzano intorno a mettergliela in testa. Ma di certo con quella cervellotica idea di riportare le scuole al centro città Arturo Buongiovanni, candidato del centrodestra (ufficiale) alla carica di sindaco di Cassino, ha fatto uno scivolone davvero grosso. Uno di quelli con cui uno rischia di giocarsi la credibilità faticosamente inseguita finora.
Con l’acutezza di cui non difetta e da vecchio volpone della politica, l’ex sindaco Tullio Di Zazzo non se l’è lasciata sfuggire la ghiotta occasione per una strigliata di quelle assolutamente necessarie per un’allisciatina di pelo all’aspirante primo cittadino. Del resto sarebbe sbagliato non evidenziare la superficialità e il pressapochismo di certe proposte con cui, a digiuno di esperienze amministrative pregresse, ci si presenta agli elettori con l’ambizione di fare il sindaco. Peraltro pure in una città dove complesse questioni si affacciano a cadenza giornaliera.
“Se il buongio…rno – ha scritto ironicamente Di Zazzo in luogo di Buongiovanni – si vede dal mattino, non mi sembra che la strada intrapresa sia la migliore”.
Ma “la strada intrapresa” non è la migliore non solo per tutte le sacrosante ragioni puntualmente richiamate dall’ex sindaco e perché l’idea di riportare l’Itis e il Liceo Scientifico sia, come in effetti è, antistorica. Più semplicemente perché è irrealizzabile. Dà l’idea di essere cosa buttata lì a beneficio degli allocchi. Eppure non dovrebbe essere difficile capire che l’amministrare non consente di giocare alla rincorsa delle farfalle. Richiede invece concretezza, capacità di risposta a problemi reali, non a quelli che stanno solo nella capoccia nostra o in quella di qualcuno dal quale ci lasciamo “tirare per la giacca”. E richiede pure rispetto per il cittadino, che significa, tra le altre cose, prendere dimestichezza con il bilancio comunale, con le risorse finanziarie, e dire le cose che sarà possibile fare e si faranno.
A meno che non si pensi ci siano in questa nostra città “allocchi” in abbondanza. In tal caso può andar bene finanche lo spostamento al centro città dell’Itis e dello Scientifico, con tremila persone al seguito, tra alunni e personale docente, amministrativo ed ausiliario.
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