Opinioni - "Dice bene l’amico Sebastianelli: nel centrodestra non c’è un Maradona, ma non c’è nemmeno nel centrosinistra e non c’è ad ogni livello, ci dobbiamo accontentare di ciò che non passa più la politica che avendo azzerato le sezioni ed il radicamento non cresce una nuova classe dirigente"
Nel 1976, insieme al Consigliere Franco Evangelista, ahimè per la categoria degli arbitri di Calcio, frequentai un corso di preparazione per diventare arbitro di calcio. Una delle prime indicazioni fu quella di non rimediare mai ad un errore, che ci può stare, con un altro errore, in tal caso gli errori sarebbero due. La Lega ha commesso un errore nell’abbandonare il tavolo del centrodestra, ma il tavolo non deve commettere un secondo errore considerando la Lega fuori dal centrodestra: sarebbe un doppio errore.
E’ vero che la Lega a livello regionale sta attraversando un periodo di fragilità, ma non esiste nessun automatismo che prevede che la Lega, in caso rimanesse senza nemmeno un Consigliere regionale, possa perdere la rappresentanza nella Giunta regionale.
Non esiste questo automatismo in politica, ci sono certamente altri che spingono e che possono avere delle legittime aspirazioni, ma ritengo improbabile che uno dei partiti fondatori del centrodestra possa perdere la rappresentanza nella più importante Regione del Paese. Ci potranno essere delle compensazioni o qualcosa del genere ma certamente chi conosce un minimo di politica non può sostenere l’esistenza di un automatismo del genere.
Posso pensare ad un ridimensionamento nel numero, Fratelli d'Italia potrà esprimere un gradimento verso chi è meno dirompente sui territori, chi è più collaborativo con gli altri partiti del centrodestra, ma non penso si possa andare oltre.
Dico questo perché non bisogna confondere le aspirazioni con la realtà perché sarebbero fuorvianti per affrontare alcune situazioni con maggiore razionalità nell’interesse dell’intero centrodestra. Evitare accuratamente di aggiungere all’errore della Lega un secondo errore ed adottare maggiore razionalità, si avvicina il momento di ufficializzare il candidato sindaco, in tal caso sarebbe opportuno che si chieda alla Lega di ritornare al tavolo e si inizi a parlare in modo serio su quale strategia si voglia adottare per vincere le elezioni amministrative di Cassino. Sarà, anche, necessario mettere un macigno sulle incomprensioni del passato, mettendo in campo la politica o la diplomazia come la chiama qualcuno.
Cassino è la seconda città della Provincia, una rottura del centrodestra sarebbe ingiustificabile ed avrebbe ricadute negative nell’intera Provincia, le ritorsioni sarebbero una sciagura per tutto il centrodestra, nessuno escluso. La responsabilità deve prevalere sui giochetti e sulle tattiche perché troppe volte questi giochetti innescano processi che poi diventano incontrollabili generando risultati clamorosi anche per chi li ha messi in atto.
Più responsabilità, più politica, meno personalismi, più lealtà ed un progetto amministrativo che includa anche quei civici che hanno sensibilità diverse dal centrodestra. Si tratta di amministrare un Comune e non di tracciare linee politiche nazionali.
Sui nomi la massima cautela, quelli messi in campo da FDI e dai civici meritano tutti il dovuto rispetto se non altro per il coraggio mostrato, ma alla fine sarà uno solo il prescelto e non è detto che il sia migliore perchè le valutazioni da fare sono molteplici e le complicazioni della politica sono le più difficili da districare.
Dice bene l’amico Sebastianelli: nel centrodestra non c’è un Maradona, ma non c’è nemmeno nel centrosinistra e non c’è ad ogni livello, ci dobbiamo accontentare di ciò che non passa più la politica che avendo azzerato le sezioni ed il radicamento non cresce una nuova classe dirigente.
Alla fine dei giochi e del solito teatrino se si vuole vincere la soluzione rimane sempre una sola: andare tutti uniti, senza se e senza ma.
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