OPINIONI - Tutti devono avere pari dignità. e bisogna allargare la partecipazione anche verso i civici di sinistra, litigare su chi debba convocare l'incontro mi sembra una questione di lana caprina. Non ci sono né numeri né spazi per candidature identitarie, solo la forza di un collettivo da assemblare e da amalgamare per aspirare alla vittoria finale
di Lello Valente
Era nato il tavolo del centrodestra, poi al tavolo si sono aggiunti i civici di centrodestra poi anche i civici di centrosinistra ed è diventato il tavolo dell’alternativa, trasformarlo nel tavolo dello spezzatino per questioni di lana caprina mi sembra eccessivo. Il tavolo si regge su diverse gambe, e tutte devono avere la stessa funzione e la stessa importanza oltre che la stessa dignità, se mancano questi presupposti non sarà più un tavolo ma uno strapuntino.
La confusione può generare equivoci e malintesi allora sarebbe meglio fissare alcuni punti fermi sui quali ragionare. Fabio Tagliaferri è il commissario del partito di Fratelli d’Italia non è il commissario del centrodestra, ciò premesso non gli si possono attribuire responsabilità superiori a quelle che ha , ma nemmeno la responsabilità di proporre un nome come candidato sindaco. Perché questa responsabilità non può essere esercitata né da un singolo né da nessun partito in funzioni di numeri che non ci sono e sui quali sarebbe opportuno che ognuno facesse un esame di umiltà, parimenti a nessuno può essere concesso il diritto di veto.
Voglio ricordare ai molti che pensano che le amministrative siano come le politiche che solo 4 anni fa nello stesso giorno si votava per le elezioni Europee e per le amministrative, e solo per rinfrescare la memoria la Lega alle Europee ebbe un clamoroso successo rasentando a Veroli ed a Cassino quasi il 40% e nello stesso giorno alle amministrative un rosicato 12%, quindi fare calcoli su elezioni diverse è sbagliato per tutti ed accampare diritti di primogenitura basandosi su dati elettorali vecchi è un clamoroso errore.
Ciò deve indurre tutti ad un bagno di umiltà, se esiste un tavolo dell’alternativa ognuno deve avere pari diritti e pari dignità e sarebbe cosa buona e giusta nominare un coordinatore del tavolo dell’alternativa che non sia una delle parti in causa, che le riunioni abbiamo un ordine del giorno e non siano finalizzate solo a sterili chiacchierate ma producano dei passi in avanti.
Il tavolo deve poggiare su alcuni punti funzionali interni, bisogna stabilire come procedere alla individuazione del candidato sindaco, come assegnare gli incarichi in caso di vittoria, deve poggiare su un solido programma amministrativo. Si invoca la libertà dai soliti capi partito ma poi bisogna dimostrare di sapere condurre una iniziativa e di portarla avanti.
Aldo Moro nel 1976 teorizzava le “convergenze parallele” che rappresentavano i confini entro i quali doveva svolgersi l’accordo politico di Governo tra la Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista, a Cassino dobbiamo teorizzare uguali binari amministrativi allargando la partecipazione al tavolo anche verso i civici di sinistra, litigare su chi debba convocare questo tavolo mi sembra una questione di lana caprina. Se non si parte da un concetto elementare di assegnare ad ogni gamba del tavolo pari dignità, significa che l’obiettivo non è ben chiaro per tutti: la vittoria finale anche senza bandierine identitarie.
Non ci sono né numeri né spazi per candidature identitarie, solo la forza di un collettivo da assemblare e da amalgamare per aspirare alla vittoria finale. Non è un capriccio, non è una teoria, è la Legge elettorale maggioritaria che impone queste scelte.
Articolo precedente
In arrivo 3 milioni di euro per il potenziamento e l'adeguamento del pronto soccorso dell'ospedale di CassinoArticolo successivo
Lo strazio dei familiari di Massimo: "Basta morire di lavoro"