OPINIONI - Dopo il decentramento dell’Università e quello di diverse scuole, la chiusura del Corso renderà il centro della città di Cassino un luogo riservato ai bivacchi notturni...
di Lello Valente
Non mi iscrivo tra quelli che a prescindere sono contro la chiusura del Corso della Repubblica, sono, invece, allibito della superficialità con la quale questa decisione sia stata assunta senza uno studio propedeutico sul flusso dei veicoli e sulla classificazione degli stessi. Al momento, e non possiamo più saperlo, si chiude una strada importante della città senza conoscere quale sia l’entità del traffico medio che vi transitava , e senza conoscere questi numeri come si individuano le vie di uscita, le strade alternative?
Sappiamo quanti pullman, quanti camion, quante auto transitavano sul Corso? Nessuno studio è stato fatto se non ricorrere al solito professore universitario che racconta di tutto ma non fornisce dati certi e riscontrabili perché non li ha.
Si potranno generare ingorghi incredibili su alcune strade già molto strette, aumenterà l’inquinamento e soffriranno molte attività commerciali.
Più volte ho posto questo problema dei numeri, nessuno sa dire quanti veicoli transitavano al giorno sul Corso della Repubblica, qualcuno sussurra che ci sia stato uno studio che ha analizzato questi flussi ma nessuno pubblica questi dati certi e riscontrabili e come sono stati acquisiti . La verità è che una seria analisi dei flussi numerici non è stata mai fatta ci si è lasciati travolgere dall’euforia scadendo nella totale superficialità.
Solo per chiudere una strada con una soluzione di Zona a Traffico Limitato è necessario uno studio e la specifica approvazione del Ministero dei Trasporti, si chiude definitivamente una strada principale e lo si fa senza un progetto suffragato da numeri. Questa è la superficialità che può causare danni irreparabili alla città.
Si inaugurerà il nuovo Corso della Repubblica sotto la campagna elettorale, si taglieranno i nastri e solo dopo ci accorgeremo dei problemi che potevano essere evitati . Così dopo il decentramento dell’Università e quello di diverse scuole, la chiusura del Corso renderà il centro della città, praticamente un luogo riservato ai bivacchi notturni.
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