Il pane: un percorso alla scoperta delle origini di questo alimento

Il pane: un percorso alla scoperta delle origini di questo alimento
di autore Vanessa Carnevale - Pubblicato: 03-05-2023 00:00 - Tempo di lettura 1 minuti

RUBRICHE - Questo prezioso alimento, già quattordicimila anni fa, veniva regolarmente cucinato e consumato dalle persone. Dagli studi, inoltre, è emerso che il pane all’epoca non era fermentato, ma risultava essere piatto, bruciacchiato ma molto proteico, dall’aspetto simile ad una Pita

di Vanessa Carnevale

Il pane è un alimento, anzi, l’alimento per eccellenza che non manca mai sulle nostre tavole e di cui abbiamo ricordo già dalla tenera età quando, all’ora del pasto, i nostri genitori imbandivano la tavola e lo distribuivano a fette, per accompagnare le pietanze ed ingannare il più possibile la fame.

Dai racconti tramandati dai nostri amati nonni scopriamo però che questo alimento che potremmo definire “alla portata di tutti”, di svariate tipologie e consumato giornalmente dalla stragrande maggioranza di noi, tempo addietro era un vero e proprio miraggio, vendicato con feroci rivolte e frutto di tanti sacrifici e fatica, una sorta di farfalla da acciuffare con un retino, il più delle volte in zone in cui la “cattura” risultava essere davvero difficile, se non impossibile. Ma la vera domanda è: ”A chi dobbiamo realmente attribuire la sua creazione?”

Ebbene in questi ultimi anni gli studi inerenti al tema del pane, nello specifico quello frutto di un team di ricercatori delle Università di Londra, Cambridge e Copenaghen, si sono focalizzati su degli scavi in un sito archeologico situato nel nord est della Giordania la cui scoperta risale agli anni ‘90 e, dai residui di un focolare presente al suo interno, hanno scoperto che questo prezioso alimento, già quattordicimila anni fa, veniva regolarmente cucinato e consumato dalle persone. Dagli studi, inoltre, è emerso che il pane all’epoca non era fermentato, ma risultava essere piatto, bruciacchiato ma molto proteico, dall’aspetto simile ad una Pita.

Davvero interessante per me è stato apprendere come questo alimento, o meglio la sua dicitura, appaia sulle tavole dei Sumeri già nel 3600 a.C, ovvero fin dalla prima invenzione della scrittura e che, mentre gli antichi Greci lo cucinavano a mo’ di sfoglia cotta sul fuoco ed i Romani come fosse una sorta pappa d’avena, gli Egiziani avevano già appreso l’arte della fermentazione e per questo se ne cibavano portando sulla tavola grosse pagnotte dall’aroma e dal sapore inconfondibile, nonché irresistibile.

Sperando di aver acceso in voi una curiosità feroce (vabbè, col feroce ho voluto strafare…lo so!!!) su questo argomento, vi lascio con una frase scritta dal poeta Archestrato di Gela (IV secolo a. C.)

“LE FARINE PIÙ PREGIATE E MIGLIORI DI TUTTE SONO QUELLE DI ORZO DALLE BELLE SPIGHE, TUTTE SETACCIATE CON CURA, PIÙ BIANCHE DELL’ETERE E DELLA NEVE. SE GLI DÈI SI CIBANO DI FARINE D’ORZO, ERMES VA LÌ E LE COMPRA PER LORO.”





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