Sotto l'albero licenziamenti e crisi del lavoro. Di Mambro lancia l'allarme

Sotto l'albero licenziamenti e crisi del lavoro. Di Mambro lancia l'allarme

CRONACA - Dati ISTAT: nel 2023 Frosinone conterà circa 2805 disoccupati in più con un incremento del 13,3%, dati che la rendono la quinta peggiore provincia in Italia

La situazione occupazionale nel Lazio e in particolar modo nella provincia di Frosinone, è stata illustrata dall’ufficio studi della CGA di Mestre. Un’analisi sconfortante che dovrebbe far riflettere le Istituzioni, soprattutto i parlamentari eletti e i futuri consiglieri regionali. Lo studio prevede un 2023 disastroso per la provincia di Frosinone. Infatti un'elaborazione dei dati ISTAT ritiene che tutto il territorio frusinate nel 2023 conterà circa 2805 disoccupati in più con un incremento del 13,3%, dati che la rendono quinta peggiore provincia in Italia per numero complessivo, e peggiore in assoluto in termini percentuali. Complessivamente nelle province di Frosinone e in quella di Latina si registreranno 5965 disoccupati in più rispetto al 2022 con una popolazione di senza lavoro che toccherà quota 52365 persone. Ma la disastrosa situazione del Lazio non si ferma qui: tra le 5 peggiori province italiane per nuovi disoccupati ci sono Roma, Latina e Frosinone e la regione in sé è penultima a livello nazionale, davanti soltanto alla Sicilia.
Napoli, Roma, Caserta, Latina, Frosinone saranno le province che registreranno incrementi maggiori.


Sebbene non sia facile stabilire in questo momento i settori che nel 2023 saranno maggiormente interessati dalle riduzioni lavorative, pare comunque di capire che i comparti manifatturieri potrebbero subire dei contraccolpi occupazionali, mentre le imprese più attive nei mercati globali saranno tendenzialmente meno esposte.
Il rischio di mettere a repentaglio la coesione sociale della nostra provincia è molto forte. Migliaia di ragazzi, e non solo, ogni anno lasciano la provincia di Frosinone per emigrare altrove, Le chiusure stanno interessando, non solo le zone industriali, soprattutto  i centri storici e le periferie delle città gettando nell'abbandono interi isolati, provocando un senso di vuoto e un pericoloso peggioramento della qualità della vita per chi abita in queste realtà. Per questo occorre intervenire in maniera incisiva. Occorre che i referenti politici del nostro territorio si facciano portavoce con il Governo e la Regione.
È necessario un dialogo incisivo e con proposte da poter sviluppare in maniera celere. Solo in questo modo potremmo salvare il salvabile, gettiamo un salvagente a una provincia che sta affogando.





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