Economia - Oggi gli operai di Stellantis sono tornati a protestare, dopo un'ora è stata revocata la salita produttiva a 200 vetture. La Uilm esulta, la Fiom fa intervenire i vertici nazionali. I sindacati contano oltre l'80% di adesioni, fonti aziendali riducono il tutto al 4%
"Obiettivo raggiunto! Ancora oggi, dopo lo sciopero di ieri, è bastata un’ora soltanto di sciopero delle Lavoratrici e dei Lavoratori e Stellantis Cassino, a causa dei continui ed estenuanti carichi di lavoro e salite produttive non comunicate. Impostato a ben 200 vetture giornaliere, insostenibile. Scelte scellerate e unilaterali di Stellantis Cassino. Oggi l'Azienda ha finalmente impostato la produzione a 140".
A comunicarlo sono le Rsa della Uilm che esprimono la massima soddisfazione e gratitudine ai lavoratori.
Spiega sempre la Uilm di Frosinone: "Nel momento in cui dovessero esserci nuove salite produttive non comunicate, che mettano in discussione le condizioni lavorative psicofisiche dei lavoratori, i lavoratori stessi sono pronti a mobilitarsi. Pertanto chiediamo all'Azienda che in caso di bisogno di volumi produttivi superiori alle 175 vetture, di richiamare al lavoro un numero congruo di personale in CDS, o in alternativa di riattivare il secondo turno lavorativo".
Per i sindacati sia ieri che oggi le adesioni allo sciopero sono state di oltre l'80%. Secondo fonti aziendali, invece, la percentuale di sciopero nello stabilimento di Cassino si è attestata oggi sul 4% rispetto all’11% registrato nella giornata di ieri.
Intanto la Fiom fa scendere in campo i vertici nazionali. "Nello stabilimento Stellantis di Cassino le lavoratrici e i lavoratori sono in sciopero anche oggi, dopo aver scioperato nella giornata di ieri. Le condizioni di lavoro sono ormai insopportabili. In un contesto di pesante utilizzo della cassa integrazione, nelle giornate di lavoro le modalità e i tempi risultano essere eccessivi a discapito delle lavoratrici e dei lavoratori. E tutto questo in un quadro di prospettiva che non dà nessuna certezza per il futuro, considerati anche gli esuberi recentemente dichiarati.
La situazione insostenibile degli stabilimenti di Stellantis in Italia sembra confermare il disimpegno dell'azienda dal nostro Paese. E’ necessario proseguire nella mobilitazione unitaria, estenderla agli altri stabilimenti e rivendicare la necessità di un incontro con la Presidente del Consiglio e l’AD di Stellantis, Carlos Tavares, per trovare le soluzioni per rilanciare l’industria dell’auto in Italia". Lo dichiara in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità.
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