Scuola e quarantena, vaccinati non in Dad. Materne a casa dal quinto contagio

Scuola e quarantena, vaccinati non in Dad. Materne a casa dal quinto contagio

LE INTERVISTE - Varate le nuove misure da parte del Governo. Le nostre interviste ai dirigenti scolastici del territorio: in molti si dicono d'accordo, ma con diverse sfumature. Ecco perché

di Francesca Messina

Il Consiglio dei Ministri ieri ha approvato il nuovo decreto delineando le linee guide anche sulla scuola riguardanti le quarantene e la Dad. A partire dalle scuole elementari gli alunni vaccinati non andranno più in Dad. La didattica a distanza scatterà soltanto per i non vaccinati o i guariti e durerà 5 giorni. La Dad per la scuola primaria scatterà dopo 5 casi positivi in classe mentre al primo caso di positività scatta soltanto l'obbligo di autosorveglianza.

Anche nelle scuole secondarie si passerà alla didattica a distanza solo per gli studenti non vaccinati. Le nuove regole prevedono che dal secondo caso positivo in poi i vaccinati con la terza dose e i guariti restano in classe, invece per i non vaccinati si sospende la didattica in presenza per cinque giorni. Dopo la quarantena sarà sufficiente il tampone fai da te. In caso di positivi in classe scatta l'obbligo dell'utilizzo delle mascherine ffp2 per docenti ed alunni, fatta eccezione per i bimbi dei nidi e materna (0-6 anni) per i quali l'uso delle mascherine non è previsto dalla legge.

A tal proposito abbiamo intervistato i presidi degli Istituti Scolastici di Cassino e dei paesi limitrofi.

"Sì, decisamente sì - ha affermato la preside del Liceo "Varrone" di Cassino, Teresa Orlando - . Questa semplificazione introdotta dal nuovo decreto legge​ risponde alla duplice esigenza di andare al passo con la regressione della pandemia e, nello stesso tempo, facilita la gestione dei casi Covid a scuola; una gestione che, ad oggi, nella nostra scuola ha funzionato bene ma con notevole sforzo organizzativo. L'esame della documentazione sanitaria e le pedisseque autorizzazioni alla Dad o al rientro in presenza dopo la positivá, il controllo dei requisiti per l'accesso a scuola e quant'altro richiesto dalla normativa vigente hanno richiesto uno sforzo aggiunto da parte del personale ATA e una collaborazione da parte di tutti. La strada imboccata dal Governo e che io condivido in pieno è quella di riportare i ragazzi a scuola in sicurezza".

Sono d'accordo sulle nuove linee del Governo i dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi Cassino 1 e Cassino 3, rispettivamente Luigi Abbate e Natalia Vitale.

"In realtà non facciamo in tempo - ha sottolineato la dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo di Aquino, Marianna Stefania Ladisi​ - a far metabolizzare le varie indicazioni governative alle famiglie che arrivano altre disposizioni. Nel mio istituto su 55 classi almeno un terzo sono in quarantena e quindi didattica a distanza e il resto in didattica mista. Non è il tempo di dire che si fa didattica di qualità perché si vive alla giornata sperando di raggiungere tutti gli studenti ma sono sommersa da richieste diverse e la segreteria è in affanno.


Sicuramente il rischio di contagio diffuso con le nuove disposizioni ci sarà, soprattutto nei segmenti dell’infanzia e della primaria ma se il Governo pensa che questa sia la strada per uscire dalla pandemia… proviamo a cambiare rotta".

"Sono linee del Governo​ - ha asserito la preside dell'Istituto Comprensivo di Esperia, Maria Parisina Giuliano​ - e noi dirigenti scolastici abbiamo il dovere di farle rispettare. Speriamo che questa decisione aiuti anche noi della scuola a dipanare tutte queste incombenze burocratiche per poterci dedicare di più alla didattica".





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