Il trombone, la trombetta e quell'impertinenza che fa salire la febbre

Il trombone, la trombetta  e quell'impertinenza che fa salire la febbre
di autore Mario Costa - Pubblicato: 22-06-2021 00:00

OPINIONI - Leone firma il mandato e fischia la fine della ricreazione. Un monito al sindaco ma, al contempo, una critica all'opposizione. Gli auguri di Mario Costa e l'aneddoto musicale del 2011: tra "suonati" e "suonatori"

<strong>Mario Costa</strong>
Mario Costa

Già vicesindaco di Cassino

Questa mattina, con la firma davanti alla segretaria comunale, Benedetto Leone ha ricevuto il battesimo da consigliere comunale. Si spera abbia a cessare, ora, tutto quel fastidioso quanto inutile rumore sollevato dalle polemiche alimentate da lui medesimo circa fantasiose manovre del Sindaco per tenerlo fuori dall’assise cittadina (LEGGI QUI: Surroga in Consiglio, Leone si appella al prefetto) .

Era stato, da subito, Giovanni Trupiano, uno che solitamente non indossa i panni proprio del pompiere quando c’è da intervenire a spegnere polemiche tra politici, a liquidare quella “bolla di sapone” soffiata in aria da Benedetto Leone. Il suo grido d’allarme ad un complotto per tenerlo fuori dal consiglio comunale è durato il tempo, appunto, di una bolla di sapone. Il primo cittadino, scriveva l’arguto Giovanni, aveva “semplicemente” ed “onestamente” detto quanto segue: “Ritengo che il successore dell’ex consigliere Di Mambro sia Benedetto Leone, ma in ogni caso faremo una verifica”. Tutto qua. Che altro avrebbe potuto dire Enzo Salera di meno ovvio? (LEGGI QUI: Il “giallo” della surroga: in Consiglio potrebbe entrare Chiusaroli al posto di Leone)

Tuttavia, “tanto è bastato al non ancora consigliere Leone di gridare al complotto”, ha “onestamente” rilevato il nostro Giovanni, uno solitamente non particolarmente portato ad essere comprensivo (diciamo così) nei confronti del nostro sindaco.

Le uscite del personaggio, braccio destro dell’ex sindaco D’Alessandro, sempre finalizzate ad attrarre l’attenzione su di sé, tuttavia non sorprendono. Come non sorprende l’altro suo grido di dolore. Quello provocatogli da Salera per – dice lui - non avergli fatto gli auguri. Un po’ di pazienza e li avrà lì, nella sala Restagno, i tanti sospirati auguri. Come solitamente si fa in ogni contesto dove vige buona norma istituzionale. Comunque, nel caso ritenesse di aver sbagliato, il sindaco, nel Consiglio di venerdì prossimo, potrà comunque rimediare donando a Leone magari un mazzo di fiori oltre, naturalmente, a porgergli gli auguri di buon lavoro. Auguri che non si negano a nessuno, figurarsi a Benedetto Leone!

Sorprende invece che, furbetto sveglio qual è, con quel suo minaccioso “avviso” a Salera (“la musica sta cambiando”) non si sia accorto di operare una delegittimazione dell’attività svolta (per qualche caso alquanto egregia) in questi due anni dagli amici dell’opposizione. Come a dire, in buona sostanza: “Finora, Sindaco, sei potuto stare tranquillo perché c’erano questi mollettoni, ma ora che ci sarò io vedrai… la musica cambierà”.

Per alcuni no, ma per molti altri sarà un piacere tendere l’orecchio alla “musica” del novello suonatore. Peraltro uno molto sensibile agli strumenti musicali, che ama richiamare spesso. A tal proposito ci piace ricordare (anche se già l’abbiamo fatto in altra precedente occasione) un divertente episodio di una decina d’anni fa, allorquando, durante una campagna elettorale, in polemica con chi scrive e con il prof. Fausto Pellecchia, brillante docente universitario, incurante della distanza anagrafica, l’ancora imberbe Benedetto, con olimpica tranquillità, ebbe a definirci “due vecchi tromboni”. Gli rispondemmo, con altrettanto olimpica tranquillità, che lui, piccola trombetta non doveva mettersi in testa di poter suonare due vecchi tromboni. Quella volta rimase infatti suonato. Pure di brutto.

Ma con lui non ci sono “suonate” atte a farlo ravvedere. La voglia di polemizzare con l’avversario, lo eccita ed ha sempre il sopravvento. L’ultima polemica, per non smentirsi, l’ha sganciata oggi: “Penso che dopo aver ricevuto la telefonata della segretaria comunale – ha detto – l’unica cosa alla quale si potrà appigliare Salera per non farmi entrare in consiglio potrà essere la temperatura corporea sopra i 37.02”. (LEGGI QUI: “Ora Salera potrà appigliarsi solo alla temperatura corporea”)

Quanto ad impertinenza, siamo a posto. Non era proprio un impertinente che ci voleva nell’assise di Cassino, ma si sopravviverà anche se la temperatura di qualcuno, dovendo avere a che fare con costui, probabilmente supererà spesso i 37.02 gradi.





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