Una piazza ai martiri delle Foibe? Manca solo la cerimonia

Una piazza ai martiri delle Foibe? Manca solo la cerimonia
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 10-02-2021 00:00

CASSINO - L'ex consigliere Rosario Franchitto ricorda che la giunta D'Alessandro nel 2018 aveva già approvato la delibera. Dal centrodestra il monito di Fi e Azzurro Donna: "A tutte le vittime, indistintamente va tributato rispetto, onore e giustizia. Abbassiamo i toni e auguriamoci che la storia non debba ripetersi, perché purtroppo è già successo"

Rosario Franchitto

Intitolare una strada o una piazza di Cassino ai martiri delle Foibe. La proposta è stata presentata nella giornata di ieri da Danilo Evangelista e Alessandro Di Sano dell'associazione "Identità Cassinate". Spiegano i due esponenti della compagine: "La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nonostante riguardi una delle pagine storiche più buie e tragiche del nostro Paese, questa ricorrenza – evidenziano – non viene spesso presa in considerazione con la giusta attenzione".

Ma in realtà per intitolare una piazza ai martiri delle Foibe non serve null'altro se non la cerimonia d'inaugurazione perchè il percorso burocratico è già stato avviato. Ovvero? L'ex consigliere comunale Rosario Franchitto ricorda che il 1 dicembre 2018, con delibera numero 36, la giunta D'Alessandro aveva già individuato la piazza antistante il teatro romano di via Montecassino per intitolarlo ai martiri delle Foibe.

IL MONITO DI AZZURRO DONNA

Intanto dal centrodestra si leva la voce di Forza Italia e di Azzurro Donna che in una nota spiegano: "In occasione del Giorno del ricordo dei martiri delle foibe il nostro pensiero va alle migliaia di vittime dell'epurazione messa in atto dalle truppe di Tito nei confronti di quanti in una terra di frontiera come la Venezia Giulia, l'Istria e la Dalmazia avevano un'unica colpa: essere italiani. Atrocità spaventose le foibe, che ingoiarono letteralmente un numero imprecisato di persone, contringendo chi si salvò a diventare un esule.


L'Italia dal 2005 rende loro omaggio e la politica e le istituzioni debbono farsi strumento per tramandare questo ricordo alle nuove generazioni. Come per le vittime dell'olocausto, come ci auguriamo un giorno vengano ricordate dall'Italia intera le nostre Marocchinate.
Basta polemiche, basta divisioni. È tempo di pace. La seconda guerra mondiale è stata un susseguirsi di atrocità commesse ai danni delle popolazioni civili, inermi, incolpevoli, perseguitate, sacrificate ed uccise solo per il loro credo, la loro fede politica, il loro sesso o semplicemente per la loro nazionalità come nel caso delle foibe.

A tutte le vittime, indistintamente va tributato rispetto, onore e giustizia. Abbassiamo i toni e auguriamoci che la storia non debba ripetersi, perché purtroppo è già successo. Nella civilissima Europa abbiamo permesso che succedesse di nuovo, e precisamente in Bosnia. Non dimentichiamolo".





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