Cronaca - La denuncia di una giovane lavoratrice di Cassino che ha subito un intervento al Gemelli con un tumore al secondo stadio, costretta dall'azienda a consumare le ferie residue in vista della scadenza del contratto a termine. Interviene il consigliere Di Mambro: "Vicenda inqualificabile, porteremo il caso nelle sedi opportune"
Malata di cancro, con un tumore al secondo stadio, si vede negare il diritto alla malattia e viene messa in ferie forzate dall'azienda che non intende rinnovare il contratto a tempo determinato in scadenza il prossimo 24 aprile. Protagonista della triste vicenda è una giovane di Cassino che da tempo lotta contro un male insidioso, ma senza mai arrendersi e continuando sempre a lavorare. Lo scorso 24 settembre è riuscita ad ottenere un contratto a tempo determinato, della durata di 7 mesi, in una società che opera anche nel comune di Piedimonte San Germano: è stata assunta come categoria protetta.
La donna racconta come, anche in situazioni di difficoltà, con febbre ed altri problemi, non si è mai sottratta al lavoro andando in ufficio anche se in situazioni difficili. Tuttavia, lo scorso 24 marzo è stata costretta a collocarsi in malattia in quanto il giorno seguente avrebbe subito una mastectomia bilaterale con ricostruzione e svuotamento ascellare al Gemelli di Roma. Dopo un intervento così invasivo, il suo desiderio era quello di rientrare gradualmente al lavoro, forte anche di un certificato medico di sette giorni, che scadeva il 30 marzo.
Il lunedì mattina, 31 marzo, non vedendola in ufficio, dall'ufficio hanno chiesto perché non si fosse presentata. La donna, ancora al "Gemelli" di Roma dove aveva subito l'intervento, ha fatto sapere di avere bisogno di un'altra settimana di malattia prima di poter rientrare, ovvero dal 31 marzo a martedì 8 aprile. leri mattina, la donna, sarebbe quindi dovuta rientrare al lavoro. Ma è invece rimasta a casa: in ufficio non metterà ma più piede.
In una missiva datata 2 aprile inviata dall'azienda gli è stato infatti comunicato di dover usufruire delle ferie a disposizione fino al 24 aprile, giorno in cui scade il contratto. Significa cioè che non ci sarà alcuna proroga al suo rapporto di lavoro ma, soprattutto, le ferie non saranno pagate nel Tfr in quanto alla donna gli è stata negata la possibilità sia di rientrare al lavoro, sia di usufruire di altra malattia.
"Per l'intervento che ho subito - spiega la giovane - potrei usufruire di malattia fino anche ad oltre la scadenza del contratto, ma in realtà la mia intenzione era quella di rientrare, anche per distrarmi in quanto anche i medici mi hanno detto che adesso sarei nelle condizioni di poter lavorare. Invece - racconta - sono stata collocata in ferie obbligate e informalmente mi è stato comunicato che il contratto non sarà rinnovato nonostante io abbia fatto di tutto per non gravare sull'azienda, dimostrando sempre disponibilità in questi mesi, sperando chiaramente in un rinnovo" si sfoga la donna.
Che poi aggiunge: "Per carità, non era un obbligo prorogare il contratto, ma proprio perché resto senza lavoro, avere le ferie pagate nel Tfr, circa settecento euro, mi avrebbe fatto comodo, piuttosto che usufruire adesso di ferie delle quali non ho alcun bisogno".
Altro aspetto che rende la vicenda ancora più mortificante per la donna è il fatto che lei, in questi mesi, ha fatto diversi cicli di chemioterapia ma, nonostante tutto, è andata sempre a lavorare anche se poteva sfruttare di giorni di malattia. Per tutti questi motivi la donna non nasconde la sua amarezza e il suo sconcerto.
A raccogliere grido di dolore della giovane lavoratrice è il consigliere comunale di Cassino, Carmine Di Mambro, da sempre in prima linea a difesa dei pazienti oncologici anche per via della sua esperienza: "È semplicemente inqualificabile - dice - il modo in cui questa donna sia stata privata del suo diritto alla malattia, impossibilitata a rientrare al lavoro e costretta alle ferie. Siamo di fronte a una gravissima mancanza di sensibilità e a una violazione dei diritti fondamentali di un lavoratore, ancor più in una situazione di così acuta vulnerabilità. Pertanto - annuncia Di Mambro - porterò questa vicenda all'attenzione di tutte le sedi opportune, affinché sia fatta giustizia".
Articolo precedente
Francesco Agostini è il nuovo Segretario Generale della Filca-Cisl LazioArticolo successivo
Cassino pronta a scatenarsi: in piazza Labriola il meglio degli anni ‘80 e ‘90