Cassino ricorda Gilberto Massetti con la mostra “Espresso al bar”

Cultura - A poco più di un anno dalla scomparsa, la città celebra l’artista con un evento allo spazio Pentacromo dal 12 al 14 settembre. Il suo tratto, vibrante e autentico, ha saputo parlare senza voce e trasformare fragilità e volti quotidiani in opere di verità e bellezza che restano come testimonianza viva del suo passaggio

Cassino ricorda Gilberto Massetti con la mostra “Espresso al bar”
di autore Luca Pallini - Pubblicato: 10-09-2025 09:35 - Tempo di lettura 3 minuti

Fogli bianchi sotto braccio, matite e colori in tasca come armi gentili per raccontare il mondo: così si muoveva Gilberto Massetti per le strade di Cassino. Artista silenzioso e profondo, ha trasformato per oltre cinquant’anni angoli di città e volti sconosciuti in immagini dense di vita e sentimento. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Frosinone, Gilberto è stato molto più di un disegnatore: è stato un interprete visivo dell’animo umano e del paesaggio urbano, un osservatore attento e vulnerabile che, con il segno, cercava verità.

Per oltre 40 anni ha lavorato come dipendente comunale, ma la sua vera vocazione era l’arte, che coltivava con una costanza struggente. Prediligeva la tecnica a cera, ma non disdegnava l’uso della penna e della matita. I suoi ritratti, spesso di persone segnate da fragilità fisiche o interiori, non chiedevano di essere ammirati: chiedevano solo di essere ascoltati.

Durante gli anni dell’Accademia gli fu diagnosticata la schizofrenia. Da allora, il disegno divenne la sua lingua madre. Un linguaggio fatto di linee vive, vibranti, a volte frenetiche, capaci di andare oltre l’apparenza per arrivare al cuore delle cose. A poco più di un anno dalla sua scomparsa, avvenuta nel 2024 all’età di 72 anni, la città di Cassino sceglie di celebrarlo con una mostra che è molto più di un’esposizione: è un tributo, un abbraccio collettivo, un atto d’amore.

“Espresso al bar”, il titolo dell’evento, richiama i luoghi dove Gilberto sedeva e condivideva il suo mondo. Un caffè, una chiacchierata, un foglio schizzato lì sul momento: era questo il suo modo di donare arte, ancora visibile in Comune e presso il palazzo di Giustizia.

La mostra sarà inaugurata venerdì 12 settembre alle ore 17:00 presso lo spazio Pentacromo, in via Rossini 14. A curarla, con dedizione e sensibilità, la Maestra d’Arte Marinella Argetta, in collaborazione con i familiari dell’artista.

All’evento interverranno il sindaco Enzo Salera e l’assessore alla Cultura Gabriella Vacca. Seguiranno momenti musicali e una riflessione sul rapporto tra arte e malattia: un filo invisibile che per Gilberto è diventato ponte verso gli altri. La mostra sarà aperta anche sabato 13 e domenica 14 settembre, dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30.

Durante la sua vita, Gilberto ha partecipato a numerosi concorsi regionali, ricevendo premi e riconoscimenti. Nel 1991 fu invitato a esporre le sue opere a Bangkok, presso la prestigiosa Nielson Hays Library: tutte le sue creazioni vennero acquistate, segno tangibile della potenza espressiva del suo lavoro.

Ma lui, quegli applausi, non li cercava. Preferiva lo sguardo sorpreso di chi lo incontrava per strada, il sorriso complice di chi accettava un disegno in cambio di un caffè. Attraverso il suo tratto, Gilberto ha saputo parlare senza voce, lasciando dietro di sé un’eredità di autenticità, resistenza e bellezza.

Oggi raccogliamo le sue tracce di silenzio per ascoltare ciò che troppo spesso resta inascoltato. Perché Gilberto è ancora qui, tra le sue linee e i suoi colori. E ci invita a guardare, con occhi nuovi, ciò che avevamo smesso di vedere.
L.P.





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