Scuola e Università - “Incontrare autori di libri di spessore, a cui sottende un messaggio e un insegnamento,” - afferma il preside Salvatore Salzillo - costituisce sempre un’occasione per offrire ai nostri studenti la possibilità di apprendere"
Nei giorni scorsi gli studenti delle classi prime, seconde e terze del Liceo Scientifico “G.Pellecchia” hanno incontrato la scrittrice Viola Ardone con cui hanno dialogato, prendendo spunto dalle tematiche affrontate nel libro “Il treno dei bambini”, Einaudi 2019.
“Incontrare autori di libri di spessore, a cui sottende un messaggio e un insegnamento,” - afferma il dirigente scolastico, Salvatore Salzillo - costituisce sempre un’occasione per offrire ai nostri studenti la possibilità di apprendere attraverso strategie e strumenti complementari a quelli propri delle discipline ordinamentali.
Tale incontro, pertanto, è parte integrante di un progetto divenuto strutturale per la nostra scuola “Incontro con l’autore” che, a distanza di decenni, risulta consolidato ed efficace sia nel veicolare cultura sia nello stimolare sensibilità nelle sue diverse sfumature. Ho apprezzato molto il libro, tanto che in questa occasione sono stato io a proporne la lettura da parte dei ragazzi attraverso i docenti del Dipartimento di Lettere. In effetti, dal dibattito seguito a una prima introduzione da parte dell’autrice, è emerso chiaramente che tutti gli studenti avessero letto con passione il romanzo, al punto di voler indagare, attraverso la scrittrice, sia il lavoro invisibile che c’è dietro la scrittura, per ottenere un intreccio accattivante, efficace, credibile, sia gli aspetti più propriamente tecnici”.
“Viola Ardone, -continua il preside Salzillo – ha mostrato generosità nel ridurre lo spazio dedicato a sé stessa e alla propria opera per lasciare più tempo alla soddisfazione delle curiosità dei ragazzi. Ha rivelato di avere grande empatia e capacità di ascolto attivo, facendo emergere le attitudini della docente, professione che affianca a quella di scrittrice. Sono rimasto colpito, inoltre, dal ricorrere di alcune domande che, se pur poste ed elaborate in modo diverso, andavano comunque a toccare il tema dello sradicamento, quello vissuto dal protagonista Amerigo, come anche quello dell’incomunicabilità, dovuta essenzialmente a un equivoco tra madre e figlio.
Sono queste le tematiche che hanno suscitato profonde riflessioni nei presenti, che ne hanno stimolato il coinvolgimento. Ed ecco che l’incontro con l’autore costituisce una sorta di specchio per guardarsi dentro, per individuare personaggi, situazioni, per avere uno strumento per esplorare la propria interiorità attraverso l’immedesimazione, insomma per conoscere e per riconoscersi”.
I ragazzi hanno voluto conoscere le fasi che portano da un’opera letteraria a una trasposizione filmica, come è avvenuto proprio al romanzo “Il treno dei bambini”, sollecitando la Ardone ad esprimersi su quanto ritenesse fedele tale operazione. La stessa ha spiegato con un approccio specialistico, ma con un linguaggio limpido e chiaro, riflesso della sua scrittura, che la voce narrante, presente nel libro, è stata sostituita dai primi piani, dall’uso sapiente delle inquadrature che hanno reso il paesaggio un vero protagonista della narrazione. Inoltre, ha spiegato come in questo caso attività creativa e realtà storica trovino un punto di incontro, dal momento che la nonna dell’attrice Serena Rossi, interprete della madre del protagonista, è stata davvero sul treno descritto.
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