Opinioni - Nel corso della Consulta di ieri Il sindaco di Arce, Germani, ha richiamato l’esperienza che consentì l’assunzione di lavoratori del settore privato in cassa integrazione nei Comuni con piante organiche carenti. Salera ci crede: "Altrimenti tra un anno siamo nella stessa situazione"
Con il pragmatismo che è il suo tratto caratteristico, Enzo Salera, nella Consulta dei sindaci di giovedì mattina, lo ha detto senza girarci troppo attorno: “Abbiamo un anno di respiro, dobbiamo darci da fare per non ritrovarci a fine 2025 nella stessa condizione dei giorni scorsi”.
L’accordo a Roma al Mimit, (sul quale più di qualcuno purtroppo ha inopportunamente cercato di mettere il proprio personale, classico “cappello”. Ma c’è poco da stupirsi quando la debolezza umana prende il sopravvento) ha garantito la proroga di un anno del contratto con i 150 lavoratori di Trasnova, Logitech e Tecnoservice; garantito altresì la quasi certezza del salvataggio anche dei 32 operai della De Vizia (sempre per un altro anno).
Per un po’si può stare dunque tranquilli. Come è facile capire, però, il pericolo rimane dietro l’angolo. Il contenuto di quel documento uscito dal Ministero parla chiaro rispetto agli intendimenti di Stellantis. Nell’incontro al Mimit di martedì prossimo, cui parteciperanno ancora i sindaci Salera e Ferdinandi in rappresentanza dei colleghi della Consulta, se ne saprà ancora di più circa il piano industriale dell’azienda metalmeccanica.
Ma cosa si prospetta in futuro in buona parte già è stato anticipato. Sarebbe pertanto un grave errore cedere all’illusione che automaticamente tutto si rinormalizzerà. Il sindaco di Cassino ha quindi voluto mettere sull’avviso. Certamente non per spegnere gli entusiasmi, ma per sollecitare tutti a rimanere con “i piedi per terra”.
Il sindaco di Arce, Germani, ha richiamato l’esperienza che consentì l’assunzione di lavoratori del settore privato in cassa integrazione nei Comuni con piante organiche carenti. Sul modello insomma di quanto avvenuto in passato, quando vi furono provvedimenti del governo nazionale in raccordo con le Regioni. Un'idea che l’assemblea dei sindaci non ha liquidato, ma l’ha accolta con la consapevolezza che su di essa non c’è da fare molto affidamento. Anche se, senza farsi troppe illusioni, potrà essere anche questa una via da percorrere.
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