ABB di Frosinone, il dopo voto RSU accende lo scontro sindacale tra la Uilm e la Fim-Cisl

Economia - Il sindacato 'blu' replica a quanto dichiarato dalla compagine di Mirko Marsella e svela i numeri delle preferenze di questa tornata elettorale, confrontandoli con le precedenti: "La realtà è chiara, i lavoratori hanno scelto il cambiamento. Impossibile rimanere in silenzio davanti a tentativi di sminuire o ridimensionare quanto è accaduto"

ABB di Frosinone, il dopo voto RSU accende lo scontro sindacale tra la Uilm e la Fim-Cisl
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 16-06-2025 19:05 - Tempo di lettura 2 minuti

Il clima sindacale all'interno dello stabilimento ABB S.p.A. di Frosinone si accende dopo le recenti elezioni per le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) e i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). La UILM di Frosinone rompe il silenzio e, con un comunicato stampa perentorio, replica direttamente alle affermazioni della FIM-CISL, che aveva rivendicato un buon risultato. La UILM non usa mezzi termini, parlando di una "netta vittoria"  e di una "svolta storica"  che segna la fine di oltre trent'anni di quello che definisce "dominio FIM" in azienda.

“Nessuna polemica, ma la realtà parla chiaro: la fiducia delle Lavoratrici e dei Lavoratori è con noi” , esordisce la nota della UILM, che si sente in dovere di "intervenire per ristabilire con serenità ma con fermezza alcuni elementi oggettivi che sembrano essere stati ignorati o, peggio, distorti".

I numeri forniti dalla UILM, dati alla mano, disegnano uno scenario differente da quello evocato dalla FIM-CISL. Nel Collegio Operai RSU 2025, la lista UILM-UIL ha conquistato 449 voti, piazzandosi nettamente in testa e distanziando la FIM-CISL (337 voti). Un risultato che si riflette anche nelle elezioni RLS-Collegio Unico 2025, dove la UILM-UIL ha raccolto 476 preferenze, superando la FIM-CISL (390 voti). Soltanto nel Collegio Impiegati, la UILM-UIL si posiziona dietro, con 18 voti.

La UILM non si limita ai dati del presente, ma li contestualizza con una progressione storica. Nelle RSU del 2022, nel Collegio Operai, la FIM-CISL prevaleva con 365 voti contro i 339 della UILM-UIL. Per le RLS del 2022, la FIM-CISL contava 406 preferenze a fronte delle 357 della UILM-UIL. Ancora più indietro, nel 2019, il divario era maggiore, con la FIM-CISL a 315 voti nel Collegio Operai e 371 per le RLS, contro i 200 e i 248 della UILM-UIL rispettivamente. "Se non è crescita questa...", commenta provocatoriamente il sindacato, sottolineando un trend inequivocabile.

Per la UILM, questa affermazione non è solo una questione di cifre, ma un "messaggio chiaro e inequivocabile"  da parte dei lavoratori che "hanno scelto il cambiamento, premiando la coerenza, la presenza e l'impegno quotidiano della UILM". Il comunicato insiste sulla qualità dei propri candidati, tutti lavoratori dell'azienda, "riconosciuti dai colleghi per la loro professionalità, competenza e affidabilità". "La vera differenza l'hanno fatta loro: persone credibili, presenti, capaci di ascoltare e di agire. Non slogan, ma fatti".

Nonostante la dichiarata intenzione di non "alimentare sterili polemiche" , la UILM ribadisce di non poter rimanere in silenzio "davanti a tentativi di sminuire o ridimensionare quanto è accaduto". L'espressione "numeri da leggere nel verso giusto" viene definita ambigua, perché "i numeri sono chiari, pubblici, certificati". La volontà democratica dei lavoratori, si legge, è l'unico dato che "merita rispetto".

Concludendo il proprio intervento, la UILM riafferma il rispetto per tutte le organizzazioni sindacali, ma chiarisce che ciò "non può diventare un alibi per evitare di riconoscere la realtà". Il cambiamento, per la UILM, è avvenuto, e il sindacato si dice pronto a guidarlo "con responsabilità, senza cadere nella retorica della contrapposizione permanente".

La priorità, sottolinea infine la UILM, resta la tutela concreta "dei diritti, dei salari e della dignità di chi lavora" , ponendo "al centro di tutto... le Lavoratrici e i Lavoratori, non le bandiere sindacali". Un messaggio chiaro che, dopo le urne, riapre il dibattito sulle dinamiche di rappresentanza all'interno del polo industriale di Frosinone.





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