"A Cassino meno esodi rispetto agli altri stabilimenti italiani di Stellantis"

Economia - La Uilm e l'Uglm guardano il bicchiere mezzo pieno all'indomani dell'ok al piano che prevede 250 uscite incentivate: "Adesso attendiamo il 23 giugno quando ci sarà l’insediamento di Filosa per avere novità sul sito e per avere certezza di quando partirà la produzione del nuovo Stelvio”

"A Cassino meno esodi rispetto agli altri stabilimenti italiani di Stellantis"
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 13-06-2025 10:30 - Tempo di lettura 2 minuti

Siglato il preaccordo con Stellantis per le uscite incentivate, adesso i sindacati guardano già oltre. Aspettano l’insediamento ufficiale del nuovo Ceo del gruppo, Antonio Filosa, per poter ragionare di investimenti futuri e per sapere se e come il nuovo manager intende puntare sullo stabilimento ai piedi della millenaria abbazia di Montecassino: una fabbrica che però ormai da tanti, troppi anni, viaggia con i motori al minimo. Non è un caso che subito dopo il periodo della pandemia è iniziata la ‘stagione’ degli esodi e con le uscite incentivate l’azienda si è liberata a Cassino di oltre mille operai, considerando anche i 250 per i quali è stata siglata l’intesa e che dovranno lasciare entro il prossimo 30 settembre.

Un accordo, quello proposto ai sindacati dalla dirigenza aziendale che ha trovato la netta opposizione della Fiom-Cgil. L’intesa ha avuto comunque il via libera grazie alla Fim-Cisl, alla Uilm-Uil, Uglm, alla Fismic e Aq che hanno siglato l'intesa.

Gennaro D’Avino, segretario provinciale della Uilm guarda il bicchiere mezzo pieno a favore dei lavoratori e spiega: “Anzitutto stiamo parlando di uscite su base volontaria, non di licenziamenti. Poi va evidenziato che quest’anno Stellantis non ha fatto un accordo a livello nazionale ma singole intese per ogni stabilimento e guardando i numeri si vede come in tutte le altre fabbriche italiane - Pomigliano, Pratola Serra, Atessa, Melfi e  Mirafiori - siano stati siglati accordi per uscite che vanno da un minimo di 350 a un massimo di 600 operai. Cassino è lo stabilimento italiano dove ci saranno meno esodi”.

Sempre il segretario provinciale della Uilm evidenzia poi come “la dirigenza aziendale aveva chiesto di siglare un’intesa per 350 uscite volontarie solamente per quel che riguarda il montaggio, mentre siamo riusciti ad abbassare l’asticella a 250, includendo anche i reparti di presse e plastica".  

A guardare il bicchiere mezzo pieno è anche il segretario dell’Uglm Gerardo Minotti, che rivela: “L’anno scorso, dopo che avevamo firmato l’intesa sempre per 250 esodi, altri lavoratori ci avevano palesato la volontà di voler uscire già entro il 31 dicembre. Io credo che bisogna guardare piuttosto gli aspetti positivi, e cioè che nonostante la crisi dell’automotive, in Italia, a differenza della Germania, nessuno stabilimento ha chiuso. Attendiamo il 23 giugno l’insediamento di Filosa per avere novità, soprattutto su quando partirà la produzione del nuovo Stelvio”.

L’esponente dell’Uglm evidenzia come un buon risultato anche il rinnovo del contratto che comporta un aumento in busta paga per i lavoratori Stellantis; è invece ancora tutto fermo per quel che riguarda il rinnovo del contratto dei metalmeccanici delle aziende dell’indotto, ragion per cui il 20 giugno ci sarà l'ennesimo sciopero e in vista di questa mobilitazione di Fim, Fiom e Uilm il sindacato europeo dell'industria IndustriAll Europe e quello mondiale IndustriAll global hanno inviato una lettera di solidarietà e sostegno alla lotta ai segretari generali Uliano, De Palma e Palombella. E intanto, sempre a proposito di indotto, è slittato al 3 luglio il vertice al Mimit per la vertenza Trasnova.





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