Stellantis, il personale cala ancora: proposte uscite incentivate a 250 lavoratori

Economia - Sono circa mille gli esodi negli ultimi cinque anni, che uniti ai pensionamenti hanno fatto perdere allo stabilimento oltre duemila operai: le ultime 300 assunzioni risalgono al gennaio del 2018. Nel preaccordo siglato con i sindacati, ad eccezione della Fiom, sono previsti incentivi non solo per coloro che sono vicini alla pensione ma anche per gli under 40: dovranno lasciare entro il 30 settembre

Stellantis, il personale cala ancora: proposte uscite incentivate a 250 lavoratori
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 12-06-2025 11:02 - Tempo di lettura 3 minuti

Dopo Pomigliano, Pratola Serra e Mirafiori, anche a Cassino la dirigenza di Stellantis propone il piano di uscite incentivate per alleggerire il personale. Negli ultimi quattro anni, ovvero da subito dopo il Covid, sono andati persi nella fabbrica all’ombra della millenaria abbazia di Montecassino circa 2.200 dei 4.300 posti di lavori. Ai 1.200 pensionamenti naturali si sono aggiunte le circa mille uscite incentivate che dal 1° ottobre porteranno lo stabilimento della città martire a contare poco più di 2.100 dipendenti.

Nella giornata di martedì, infatti, la dirigenza aziendale ha siglato un preaccordo con le sigle sindacali - che andrà perfezionato nei prossimi giorni - per 250 esodi. La dirigenza di Stellantis ha proposto alle organizzazioni sindacali di firmare un’intesa dove si prevedevano 350 uscite, compresi anche i reparti di presse e plastica, oltre che quelli della catena di montaggio. Un numero troppo alto, però, per i rappresentanti dei lavoratori che si sono opposti a tale richiesta. Dopo una lunga trattativa si è trovata l’intesa per chiudere a quota 250.  Le offerte ai lavoratori partiranno da subito, gli operai che accettano, dovranno lasciare la fabbrica entro e non oltre il 30 settembre.

L'accordo non riguarderà solo i lavoratori vicini alla pensione, ma anche gli under 40 e prevede diverse opzioni per i dipendenti, a seconda della loro situazione pensionistica e dell'età: per coloro vicini alla pensione, che matureranno i requisiti pensionistici entro 48 mesi, l'azienda garantirà un'integrazione al trattamento NASPI fino al 90% della retribuzione lorda.  Per chi non maturerà i requisiti pensionistici entro 48 mesi, l'azienda offrirà un'indennità variabile in base all'età, più un importo aggiuntivo così articolato: 55 anni e oltre: 33 mensilità più 30.000 euro; 50-54 anni: 30 mensilità più 30.000 euro; 45-49 anni: 24 mensilità più 30.000 euro ; 40-44 anni: 18 mensilità + 20.000 euro; 35-39 anni: 12 mensilità + 20.000 euro. 

L’accordo è stato siglato da tutte le sigle sindacali, ad eccezione della Fiom-Cgil che si è opposta e che con il segretario provinciale Andrea Di Traglia spiega: “La Fiom-Cgil, come sempre, ha affrontato il confronto con responsabilità e coerenza nell'ottica di difendere i siti produttivi e l'occupazione. Ma, ancora una volta, Stellantis non ha voluto dare nessun segno di discontinuità, non assumendosi l'impegno a nuove e future assunzioni funzionali anche alla rigenerazione dell'occupazione assolutamente necessaria per dare prospettiva all'automotive in Italia”.

Spiega ancora il sindacalista: “Senza piano industriale e senza garanzie occupazionali non diamo il nostro ok sulle uscite volontarie. Al momento, la nomina del nuovo amministratore delegato di Stellantis non ha prodotto alcun cambiamento. Un cambiamento sempre più urgente e necessario, concretizzabile solo con investimenti, nuovi modelli, anticipo della produzione dei modelli annunciati e rigenerazione dell'occupazione”.

A Cassino, solo negli ultimi cinque anni, dal dopo pandemia, sono andati persi circa mille posti di lavoro con le uscite incentivate e non c'è stato alcun turn over, le ultime assunzioni risalgono infatti al periodo pre Covid: nel 2018 sono stati stabilizzati 300 interinali degli 832 assunti nel 2017 con contratti a termine.

Sono poi state circa un centinaio le uscite incentivate nel 2021 a Cassino, 173 l'anno successivo, oltre 300 nel 2023 e anche l'anno scorso è stato siglato l'accordo ancora per 300 uscite Si arriva a quasi 900: con le 250 di quest'anno si supera quota mille. Lo stabilimento nel 2025 è quindi sceso a 2.400 operai. Diventeranno poco più di 2.100 dal prossimo 1° ottobre considerando il piano da 250 uscite appena siglato e ulteriori pensionamenti. 

E in fabbrica il clima resta caldo su tutti i fronti: nella giornata di ieri il personale del fabbricato 11 (reparto plastica) e dell'unità di montaggio, in accordo con le RSA, ha proceduto ad una sospensione concordata delle attività lavorative a causa delle elevate temperature ambientali e della mancata attivazione degli impianti di climatizzazione da parte della direzione aziendale. Oggi cancelli chiusi a causa della mancanza di materiali.





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