Cena di beneficenza per sostenere le Associazioni ADMO e Un Filo per la Vita

Cultura - Sabato 14 dicembre presso il ristorante Al Boschetto

Cena di beneficenza per sostenere le Associazioni ADMO e Un Filo per la Vita
di Redazione - Pubblicato: 10-12-2024 11:36 - Tempo di lettura 2 minuti

Sabato 14 dicembre presso il ristorante Al Boschetto si terrà Una cena di beneficenza per sostenere le associazioni ADMO - Associazione Donatori di Midollo Osseo e Un Filo per la Vita Onlus ANAD-IICB a favore dei pazienti affetti da Insufficienza Intestinale Cronica Benigna. In campo l’Associazione in tutta Italia con un unico scopo: iscrivere nuovi potenziali donatori per offrire una Speranza di Vita a tutti i pazienti in attesa di trapianto!  Dal 1990 ADMO agisce con lo scopo principale di informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere, attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo, le leucemie, i linfomi, il mieloma e altre patologie del sangue.

Purtroppo la compatibilità di midollo osseo all’interno della propria famiglia è una variabile molto rara e in caso di malattia è quasi sempre necessario rivolgersi al registro dei donatori, tra cui solo 1 su 100.000 può essere “il tipo giusto”.  A seguito dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, è stata registrata una drastica contrazione del numero di nuove iscrizioni al Registro donatori, mentre purtroppo i pazienti che necessitano un trapianto sono in aumento. L’associazione italiana sulla nutrizione Artificiale Domiciliare “Un Filo per la Vita”, ha sede a Spello ed è nata il 23 luglio del 2005 con l’obiettivo di tutelare i soggetti in età pediatrica, giovanile e adulta in nutrizione artificiale a domicilio e affetti da Insufficienza Intestinale Cronica Benigna.

Suo ulteriore scopo è favorire lo studio di nuove tecniche in campo medico e scientifico e promuovere programmi di ricerca e sperimentazione, essenziali al miglioramento della qualità e della aspettativa di vita dei bambini e degli adulti. “Un Filo per la Vita” s’impegna a livello legislativo con la proposta di norme che consentano di realizzare nuovi processi organizzativi, quali lo sviluppo di un percorso efficiente della domiciliarizzazione del paziente; attraverso il rafforzamento del rapporto ospedale-territorio; una maggiore integrazione socio sanitaria e la creazione di un modello garantito e uniforme sul piano normativo circa l’accesso alla terapia al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti. I soci fondatori, i pazienti, i genitori dei bambini in NAD e i medici, mettono a disposizione le proprie esperienze, fornendo un concreto sostegno alle famiglie che si trovano a vivere situazioni analoghe e arricchendo notevolmente la disponibilità informativa di tutti i soci.


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