Operai in trasferta in Francia per avere uno stipendio "normale"

Economia - La dirigenza aziendale di Stellantis ha proposto ai lavoratori di recarsi nel sito di Sochaux dove si producono le vetture a marchio Peugeot. Nella fabbrica di Piedimonte San Germano si continua a lavorare su un unico turno fino al 31 dicembre e ieri è arrivata la notizia di un nuovo stop. Le reazioni dei sindacati

Operai in trasferta in Francia per avere uno stipendio "normale"
di Redazione - Pubblicato: 14-06-2024 06:53 - Tempo di lettura 3 minuti

Produzione a picco, emorragia occupazionale e ancora nuovi stop: adesso agli operai dello stabilimento di Cassino, per guadagnare uno stipendio “normale” viene chiesto di emigrare in Francia.  L’ultima “serrata” è di pochi giorni fa: dal 12 giugno, dopo una lungo stop che era partito il 30 maggio, si sono riaperti i cancelli della fabbrica all’ombra dell’abbazia. Ma già ieri è giunta la notizia di un ulteriore stop nel mese in corso: la dirigenza aziendale ha infatti comunicato che lunedì 17 giugno resterà fermo il reparto di Carrozzeria e collegati, il 24 giugno lavorerà solo il Montaggio (Lastratura e Verniciatura fermi), infine dal 25 giugno al 5 luglio tutta la Carrozzeria sarà ferma. La situazione, insomma, è sempre più precaria. Ecco perché agli operai è stato proposto di andare in trasferta nello stabilimento francese di Sochaux dove avranno la possibilità di lavorare a pieno regime, con uno stipendio non decurtato dagli ammortizzatori sociali e un aumento giornaliero di 130 euro per vitto e alloggio e dei trasfertisti.

Si torna insomma ad emigrare, come in questo territorio accadeva più di mezzo secolo fa, prima che la gloriosa Fiat accendesse i motori dando al territorio a vocazione agricola un importante voce in capitolo a livello industriale. Negli ultimi anni, però, quella spinta propulsiva della fabbrica più grande e importante della Regione Lazio è andata man mano spegnendosi e le ripercussioni sull’indotto sono state immediate: alcune fabbriche hanno già chiuso i battenti, la Lear, l’Iscot e la De Vizia terminano gli ammortizzatori sociali alla fine del mese in corso.

Lo scorso mese di febbraio Stellantis ha mandato a casa con le uscite incentivate altri 250 lavoratori, in fabbrica ne sono rimasti poco più di duemila e fino al 31 dicembre 2024 si lavorerà su un unico turno a rotazione: significa cioè un lavoratore con un’anzianità di almeno dieci anni di servizio che lavorando a pieno regime dovrebbe guadagnare tra i 1.400 e i 1.600 euro, in realtà non supera i 900 euro perché gli operai dello stabilimento della città martire lavorano meno di dieci giorni al mese. 

Ecco perché da alcune settimane agli operai è stato chiesto di andare in trasferta nella fabbrica di Sochaux, in Francia: si tratta di uno dei siti storici di Stellantis, è testimone del patrimonio industriale francese dal 1912. Ha prodotto un totale di 24 milioni di veicoli, dalle Peugeot 201, 402, 203 e 504 agli ultimi modelli Peugeot 3008 e 5008. Gli operai di Cassino interessati ad andare in trasferta sono quelli del reparto del Montaggio e Carrozzeria; a quelli impiegati nel reparto Presse e Plastica è stato invece proposta una trasferta nei siti italiani di Mirafiori e della Sevel, in Val Di Sangro, dove si producono i furgoni. 

Questo perché ad oggi la fabbrica di Piedimonte San Germano ha i motori al minimo: la Giulia e lo Stelvio sulle linee, rispettivamente, dal 205 e dal 2017 sono in fase calante: a trainare la produzione c’è solo il Suv Grecale della Maserati, sulle linee dal 2021, che comunque non riesce a garantire la piena occupazione: il primo quadrimestre dell’anno si è chiuso infatti con il 40% in meno rispetto allo scorso anno: prodotte circa 8.000 vetture contro le 14.000 sfornate nei primi quattro mesi del 2023.

La situazione preoccupa i sindacati. Per il segretario provinciale della Fim-Cisl Mirko Marsella “il problema non sono le trasferte, anzi è una soluzione per chi vuole guadagnare di più. Quello che invece è preoccupante è, appunto, il continuo ricorso agli ammortizzatori sociali”. Per il segretario della federazione provinciale della Fiom-Cgil  Donato Gatti “le trasferte in Francia certificano il fatto che per lo stabilimento di Cassino ci sono solo gli annunci, mentre altrove si lavora”. La Uilm torna invece ad accendere i riflettori sui carichi di lavoro.





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