Manutenzione in periferia: l'affondo del centrodestra

Politica - La candidata Tiziana Stavole: "Al detto fatto dell'Amministrazione io direi "detto non fatto"

Manutenzione in periferia: l'affondo del centrodestra
di Redazione - Pubblicato: 07-05-2024 12:43 - Tempo di lettura 2 minuti

Ci sono molte cose di cui l'attuale amministrazione non può gloriarsi, tra queste sicuramente la manutenzione delle strade, in modo particolare le vie di periferia. Basta allontanarsi di poco dal centro pedonale, per rischiare seriamente di farsi male. In alcuni tratti si è costretti a camminare con lo sguardo basso, per evitare di ritrovarsi a tu per tu con il suolo. 
Città inclusiva? Sicuramente, a parole!


Le rampe per i disabili e la pavimentazione dei marciapiedi in stato mediocre con crepe, buche e avvallamenti non rappresentano un esempio in tal senso, tutt'altro! Penso ad un 'carrozzato' che, inevitabilmente, rimarrebbe bloccato con la ruota in una delle tante asperità e buche. Nella migliore delle ipotesi, su alcuni tratti pedonali procederebbe con grande fatica sulle irregolarità della pavimentazione. Penso ad un anziano che non deambula con stabilità e procede con scarso equilibrio e piede incerto. 


I mancati interventi di messa in sicurezza rientrano nella manutenzione ordinaria, che in questi anni è diventata opera rara, se non quasi inesistente. Quelle poche volte in cui gli addetti ai lavori sono intervenuti per far sistemare la segnaletica orizzontale e rifare la pavimentazione delle strade, hanno coinciso con eventi particolari, la visita di alte cariche o passaggi di importanti eventi sportivi, ma solo ed esclusivamente nelle aree interessate. Una città si può definire inclusiva se mette in atto interventi programmati e pensati per combattere e prevenire il disagio di persone fragili, disabili, anziani privati dell'autonomia di compiere azioni che appartengono alla normale routine quotidiana, come spostarsi per necessità anche per tratti brevi. 


Non è fantascienza, sono i marciapiedi dissestati di Via Lombardia, i marciapiedi e la strada di Via Herold nel tratto adiacente al Plesso E. Mattei  (frequentato da donne in stato interessante, nonni e bambini), P. zza Restagno, Via L. da Vinci, Via San Pasquale, Via Caira, Via Campo dei Monaci (che ha causato disagi ai residenti, costretti a sostituire più volte gli ammortizzatori delle auto e i quali più volte e invano hanno presentato richiesta documentata per chiedere la manutenzione della strada, che versa in condizioni pessime). La lista potrebbe continuare dal centro alle periferie, ma il concetto è sempre lo stesso: alle parole non sono seguiti i fatti. Si è parlato tanto di sicurezza a trecentosessanta gradi, ma  è rimasta su carta.


Un'altra nota dolente è il decoro della città, che in alcune zone sembra essere solo un vago ricordo; una fotografia che non lascia spazio ad equivoci di lettura circa l'inefficiente controllo e l'inadeguato monitoraggio dei servizi indicati nel capitolato di appalto per la pulizia in città, uno dei tanti il lavaggio e la disinfezione dei cassonetti della spazzatura. 


In sintesi  cinque anni di amministrazione, ma uno effettivo, l'ultimo, interessato dai lavori per rendere il Corso della Repubblica area pedonale. Restano quattro anni di promesse disattese sulla riqualificazione delle periferie, sulla sicurezza e sulla manutenzione delle strade. L'effetto speciale del colpo di mano ha avuto il solo scopo di mascherare le inadempienze precedenti e gettare fumo negli occhi. Occhi  però, che non vivono di effetti speciali e che, contrariamente al tanto declamato slogan di facciata "Detto, fatto", molto spesso disatteso, si trovano ogni giorno a fare i conti con la dura realtà del "Detto, NON fatto".





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