Opinioni - Sconcerta la faciloneria con la quale parlano della “operazione spostamento al centro” e il loro silenzio riguardo alle aree idonee del centro urbano sulle quali troverebbero albergo edifici di siffatte dimensioni
“E’ una rivoluzione silenziosa che garantirà un presente ed un futuro migliori, più sereni, più sicuri, alle nuove generazioni. Ai cittadini di domani. E alle loro famiglie”.
Lo si legge nella parte finale dell’ultimo dei manifesti dell’amministrazione comunale su quanto fatto in questi anni. Riguarda un settore particolarmente importante e sentito da tutti, qual è appunto quello della sicurezza nelle strutture scolastiche comunali dei nostri ragazzi e di chi ci lavora. Sono stati impiegati la bellezza di 23 milioni di euro, un investimento senza precedenti nella storia della nostra città. Si tratta di una attenzione doverosa che evidenzia sensibilità e responsabilità da parte di chi deve tenere a cuore anzitutto la sicurezza e la riqualificazione degli edifici in cui i nostri ragazzi passano tante ore della loro giornata.
A tale concretezza, fa da stridente contrasto la velleitaria (e non solo) proposta, reiterata ancora una volta dal candidato a sindaco Arturo Buongiovanni, di riportare le due grosse scuole (Itis e Liceo Scientifico) dalla Folcara al centro di Cassino. L’idea si concretizzerebbe – a suo dire - utilizzando fondi (27 milioni di finanziamenti) già stanziati ed indirizzati dalla Provincia. A scapito, però, della messa a norma e quindi della sicurezza di altri istituti superiori della città, cui quei fondi sono destinati. Stogliendoli dunque (ammesso sempre ve ne fosse anche l’altrui volontà) per la messa in sicurezza e per necessari interventi alle strutture dell’istituto “San Benedetto”, al Liceo “Varrone”, al professionale “Righi”, all’istituto tecnico commerciale “Medaglia d’Oro”, al liceo classico “Carducci”. Se non ce n’è sfuggito qualcun altro.
Ma, a parte questo, sconcerta la faciloneria con la quale parlano della “operazione spostamento al centro”. Lo fanno con una disinvoltura disarmante, quasi si trattasse di traslocare un paio di roulotte. Non due strutture che ospitano quasi tremila persone tra alunni, professori, personale tecnico, amministrativo, ausiliari.
Per non aggiungere, quanto a sconcerto, il loro silenzio riguardo alle aree idonee del centro urbano sulle quali troverebbero albergo edifici di siffatte dimensioni.
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