"Nessuno salga sul pulpito della moralità e dell’onestà"

Opinioni - Il caso di Bari, il voto di scambio e la Santanchè. Lello Valente: "Il Pd in Parlamento chiede le dimissioni di un Ministro per la sola indagine aperta, invece a Cassino dopo l’indagine ed il rinvio a giudizio rimane nel più assoluto silenzio. Come al solito utilizzano due pesi e due misure"

"Nessuno salga sul pulpito della moralità e dell’onestà"
di autore Lello Valente - Pubblicato: 06-04-2024 19:01 - Tempo di lettura 3 minuti

Bari non è un caso isolato per il PD, anche a Cassino ci siamo trovati in una condizione simile, con l’aggravante che oltre al voto di scambio è stato accertato anche il reato di firme false. Non interessano le conseguenze penali per le quali da garantista mi auguro possano risolversi con assoluzioni piene per tutti, l’aspetto politico è quello che interessa.

A Cassino la Magistratura sostiene che ci sia stato il “voto di scambio”, effettua le dovute indagini e procede al rinvio a giudizio di un importante Consigliere comunale del PD. Durante le indagini emerge un secondo elemento attenzionato e cioè le firme false. Anche in questo caso la Magistratura ritiene che ci siano tutti gli elementi per intraprendere un processo e rinvia a giudizio, tra gli altri, anche un importante Consigliere provinciale del PD.

Questi sono i fatti, come un fatto è che beneficiario di queste condotte, ancora tutte da accertare, sia quel raggruppamento che alla fine del ballottaggio è risultato vincente. Il dubbio, che mai nessuno potrà dipanare, è sul numero dei voti ottenuti attraverso il voto di scambio se siano stati determinanti per raggiungere il ballottaggio o no.

A Cassino come a Bari coinvolto politicamente, non penalmente, rimane il PD: è fatto che ne abbia tratto un beneficiario numerico, certamente quei voti non sono andati ad altri partiti considerato che i voti sono andati ad un Consigliere che era candidato nella lista del PD, come candidata nella lista del PD era anche l’accusatrice.

Nessuno salga sul pulpito della moralità e dell’onestà, ma certamente non può farlo il PD, rimane un fatto politico che a Cassino la prassi del voto di scambio sia stata accertata prima di Bari ed è un fatto che la segretaria del PD quando è venuta a Cassino a fine gennaio forse è stata tenuta all’oscuro di quanto la Magistratura avesse accertato sulle firme false e sul voto di scambio.

Troppo spesso si dimenticano fatti e misfatti, ed è giusto che chi si arroga il diritto di dare lezioni di onestà e di rettitudine si ricordi che alle proprie spalle ci sono da giustificare queste condotte illegali che potrebbero essere state determinanti per la vittoria.

È sempre vero che la responsabilità penale è personale, ma la politica non è un’aula di giustizia, il codice penale non appartiene alla politica, il codice della politica deve essere quello morale e del buon esempio, il Pd in Parlamento chiede le dimissioni di un Ministro per la sola indagine aperta, invece a Cassino dopo l’indagine ed il rinvio a giudizio rimane nel più assoluto silenzio.

Due pesi e due misure nella classica tradizione della disinformatia di scuola comunista.





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