L'ottantesimo e quello storico rapporto che lega il Quirinale alla città di Cassino

Opinioni - Dal 1948 ad oggi, tutti i Presidenti sono stati in visita ufficiale, ogni dieci anni, in occasione degli anniversari della distruzione il 15 marzo. L’unico a saltare fu il presidente Francesco Cossiga che, eletto nell’estate del 1985, lasciò il Quirinale nel 1992: il suo settennato non concise con gli anniversari dei decennali. Ecco gli aneddoti e i ricordi della visita di Ciampi e Napolitano

L'ottantesimo e quello storico rapporto che lega il Quirinale alla città di Cassino
di autore LeggoCassino.it - Pubblicato: 14-03-2024 13:51 - Tempo di lettura 3 minuti

Quando, ormai, mancano pochissime ore all’arrivo del presidente della Repubblica che in piazza De Gasperi ricorderà il sacrificio che la nostra città ha pagato durante il secondo conflitto mondiale, facciamo un salto indietro, precisamente al 2004 e al 2014.

Dieci anni fa, il 15 marzo, un altro Presidente arrivò a Cassino e in Abbazia. Giorgio Napolitano, al suo secondo mandato al Colle, non mancò all’appuntamento del 70simo dalla distruzione della città e dell’antico cenobio benedettino. Prima del Presidente Napolitano, tutti i Capi di Stato da Einaudi fino a Mattarella, domani alla sua seconda visita nella città Martire da presidente dopo quella del 2019 in occasione del 40simo anniversario dell’istituzione dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale.  

Dal 1948 ad oggi tutti i Presidenti sono stati in visita ufficiale, ogni dieci anni, in occasione degli anniversari della distruzione. L’unico a saltare fu il presidente Francesco Cossiga che, eletto nell’estate del 1985, lasciò il Quirinale nel 1992: il suo settennato non concise con gli anniversari dei decennali.

Riavvolgiamo un attimo il nastro al 15 marzo 2004: 60esimo della distruzione. In piazza De Gasperi fece il suo ingresso il presidente Ciampi. Sullo scranno più alto del Comune sedeva il sindaco Bruno Vincenzo Scittarelli. La visita del Capo dello Stato, preceduta la sera del 14 marzo dall’arrivo della fiaccola pro Pace et Europa Una, vide in campo una potentissima macchina organizzativa e un numero altissimo di uomini delle Forze dell’Ordine a garantire la sicurezza. Un evento imponente reso possibile dal lavoro del Comitato della ‘Battaglia di Cassino’, presieduto dal professor Giovanni D’Orefice, e istituito grazie alla grande genialità e all’intuito dell’on, Lucio Testa, eletto nel collegio Cassino-Pontecorvo, che riuscì a far approvare nell’ambito della legge 29 dicembre del 2000, n. 400, la spesa di 2 miliardi di vecchie lire per l’anno in corso e altrettanti 2 miliardi per l’anno successivo, per la battaglia di Montecassino.

Fu sempre l’on. Testa a far istituire dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il Comitato celebrativo che poi prese il nome di Comitato ‘Battaglia di Montecassino’. Ben 32 furono i comuni che, interessati dal fronte di guerra nel Cassinate, entrarono di diritto nel Comitato, insieme ai rappresentanti della Provincia, dell’Abbazia, dell’ateneo, storici, istituzioni territoriali e giornalisti, tra cui, i colleghi Mimì Tortolano e Elena Pittiglio responsabili, rispettivamente, della comunicazione interna ed esterna del Comitato. Quel 15 marzo 2004 nel corso della cerimonia il Presidente Ciampi appose sui Gonfaloni di diversi Comuni la medaglia d’argento al valor civile. Da piazza De Gasperi il Capo dello Stato salì in Abbazia dove, ospite dell’allora abate Bernardo D’Onorio, pranzò con la comunità monastica.

Dieci anni dopo fu la volta del presidente Napolitano. Un evento firmato dal Comitato celebrativo, istituito dall’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone con a capo l’allora consigliere comunale Danilo Salvucci. Un evento organizzato in sinergia con il Cerimoniale del Quirinale, la Prefettura e la Questura di Frosinone mentre in Comune il presidente Salvucci fu affiancato da uno staff coordinato dall’ex Responsabile di Gabinetto Alfredo Langiano e da una squadra di dipendenti superlativi, come: Valeria Nardone, Ida Mignanelli, il compianto Federico Saggese, Paolo Mallozzi, Carmen Evangelista, Crescenzo Perillo, Claudio Lanni, Annamaria Raponi, Stefania Mori, Marinella Mentella, Mimmo Ferritto e Capezzuto.  

La cerimonia, trasmessa in diretta su diverse reti nazionali, vide la partecipazione delle più alte cariche dello Stato, tra cui, il vice presidente del Senato Valeria Fedeli e il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Prima la cerimonia in piazza, poi l’incontro con il consiglio comunale in Sala Di Biasio, dove un giovane presidente Francesco Carlino pose il saluto dell’assise civica riscuotendo i complimenti del Presidente. Napolitano lasciò il Comune al termine di un breve colloquio con il primo cittadino Golini Petrarcone e la firma nell’albo d’oro del Comune. Quel sabato 15 marzo proseguì per il presidente a Montecassino. Qui, nel refettorio dell’abbazia degustò piatti tipici preparati dall’istituto Alberghiero della città. Il sipario sulla giornata scese con la visita di Napolitano al cimitero polacco.

Il 2014 fu per Cassino un anno segnato da eventi internazionali che videro protagonisti la città, l’abbazia e l’ateneo con PaeceFix 70. Quest’ultimo evento, organizzato in collaborazione con il Ministero della Difesa, rappresentò un momento di incontro tra i veterani che combatterono a Cassino durante la campagna d’Italia e i giovani in rappresentanza di tutte le Nazioni che combatterono tra il ’43 e il ’44 a Cassino. Ad arricchire PaeceFix, voluto dal rettore dell’epoca Ciro Attaianese, fu il principe Henry d’Inghilterra, presente a Cassino e Montecassino in rappresentanza di sua nonna, la regina Elisabetta.





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