Perdono i populisti, vincono i moderati: si torna alla politica seria

Opinioni - Un ritorno alla politica non strillata, alla politica del fare e non dell’annuncio. Non era facile e non era scontato, invece Tajani non solo ha ristrutturato un partito che vedeva la luce solo attraverso il proprio indiscusso leader ma ha saputo trasmettere agli elettori serenità e serietà, ed i risultati si sono visti in Abbruzzo e in provincia di Latina

Perdono i populisti, vincono i moderati: si torna alla politica seria
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 13-03-2024 20:09 - Tempo di lettura 3 minuti

I populisti perdono, iniziano a vincere i moderati, ritorna ad essere attrattivo il centro ed in particolare Forza Italia.

Tajani non è un leader, non è uno statista, non potrà mai essere il capo di Forza Italia, sono queste le fantasiose previsioni di chi si  immaginava per Forza Italia un futuro in ombra senza Silvio Berlusconi, con risultati da zero virgola. Invece Tajani ha dimostrato di essere un vero leader, uno statista, ha capito che non avrebbe mai potuto competere con un genio come Berlusconi ed ha cambiato organizzazione del partito, non ha peccato di presunzione, è stato molto razionale ed intelligente ed ha modificato la struttura di Forza Italia da verticale ad orizzontale.

Un capolavoro politico di non poco conto, facendo celebrare i congressi ad ogni livello ed ha raccolto all’unanimità apprezzamenti dall’intera galassia di Forza Italia diventando il Primo segretario nazionale di Forza Italia del post Berlusconi, eletto all’unanimità. E neanche questo era scontato!

In tempi di populisti e della politica liquida Tajani ha avuto la forza ed il coraggio di ritornare alla politica fatta di sostanza, basata sull’organizzazione sui territori. Sembrerà banale e semplice ma non era affatto scontato, senza Berlusconi molti potevano pensare di accaparrarsi posizioni di potere o di privilegio, invece Tajani è stato serio, intelligente ed ha lavorato in silenzio, senza proclami ma facendo affidamento su chi sui territori esiste, ha consenso ed organizzazione

E non è poco. Con passo felpato gestisce le relazioni internazionali del Governo italiano, sempre con passo felpato ha avvicinato il  PPE al Presidente del Consiglio dei Ministri ed il capolavoro lo si vedrà dopo le elezioni europee quando i Conservatori guidati da Giorgia Meloni andranno a sostenere il candidato del PPE Ursula von der Leyen.

Un ritorno alla politica non strillata, alla politica del fare e non dell’annuncio. Non era facile e non era scontato, invece Tajani non solo ha ristrutturato un partito che vedeva la luce solo attraverso il proprio indiscusso leader ma ha saputo trasmettere agli elettori serenità e serietà, ed i risultati si sono visti in Abbruzzo e si vedranno anche nelle altre Regioni e si sono visti in provincia di Latina.

Lo stesso partito di Fratelli d’Itala ha sposato questo profilo più istituzionale e pragmatico riscuotendo successi elettorali. Perdono i populisti, tutti, di destra e di sinistra, incluso quel Partito democratico che si è trasformato da un partito solido in un quasi populista per il metodo di scelta del proprio segretario nazionale.

E’ un momento importante per il Paese, una svolta determinante per il ritorno ad una politica seria, fatta di confronto e di programmi, fatta di militanza e di radicamento territoriale; gli elettori hanno mandato un segnale forte e chiaro: i populisti perdono e fin quando rimangono ancorati a quel metodo della politica saranno sempre più penalizzati dagli elettori.

I moderati vincono, se si sommano i voti dei centristi si supera il 25% e non è poco per un futuro della politica lontano dal populismo.

La strada  è quella giusta anche se la più faticosa da percorrere, per adesso accontentiamoci di un buon inizio, poi si vedrà.





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