Cassinate - Lo ha stabilito il tribunale di Cassino. Orazio Capraro resta comunque in carica fino alla sentenza di appello: "Sono stato scelto con un voto plebiscitario dai cittadini e non da un tribunale”
Contenzioso con il comune di Villa Santa Lucia: decade il sindaco Orazio Capraro. A stabilirlo i giudici del Tribunale di Cassino Massimo Pignata, Virgilio Notari e Michela Grillo riunitisi in camera di Consiglio. Nella sostanza dei fatti il primo cittadino Orazio Capraro, eletto lo scorso mese di maggio con un plebiscito, è decaduto perché al centro di un contenzioso con l’ex sindaco Antonio Iannarelli e con il consigliere di minoranza Giuseppe La Marra.
La sentenza, emessa mercoledì scorso ma resa nota solo nella giornata di ieri, al momento, però, non ha effetti immediati: non ci sarà, cioè, il commissariamento ed il ritorno alle urne. Tutto resta congelato fino alla sentenza di appello, è stato infatti proprio il sindaco ad annunciare di voler presentare ricorso.
Qualora in secondo grado il primo cittadino riesca a far valere le sue ragioni, la sentenza di primo grado resa nota ieri viene di fatto annullata e il primo cittadino potrà continuare a governare per i prossimi quattro anni; viceversa, a quel punto la sentenza dello scorso 24 gennaio diventerà esecutiva e a quel punto il comune di Villa Santa Lucia verrà commissariato e ci sarà il ritorno alle urne.
Il sindaco Capraro da parte sua si dice fiducioso di restare il carica e così commenta la sentenza: "Rispetto la decisione che tuttavia non condivido, perché - a mio avviso - erronea e contro la quale proporrò appello. Vorrei rassicurare la cittadinanza che il sottoscritto e l'amministrazione - democraticamente eletta dai cittadini - continuerà tranquillamente a operare, visto che, con l'appello, sino alla decisione definitiva la esecutività della sentenza è sospesa.
Un'azione che non ferma la mia volontà di cambiamento e di rilancio del nostro paese. Sono stato scelto con un voto plebiscitario da voi cittadini e non da un tribunale”
Articolo precedente
Cassino, il Comitato No Acea condannato ad oltre 40.000 euro di spese dal Tribunale di RomaArticolo successivo
Il paradosso della destra di Cassino e gli errori di FDI e della Lega