Cronaca - I carabinieri hanno fermato un corriere all'esterno del cancello 4: all'interno c'era materiale aziendale. Si ipotizza la complicità di un dipendente infedele come era già successo lo scorso mese di dicembre
Furto all’interno dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano: in due finiscono nei guai. Il fatto si è verificato nei giorni scorsi all’uscita del cancello 4 lungo viale Umberto Agnelli all’esterno dello stabilimento Fca Cassino Plant. I carabinieri nel corso di un posto di blocco hanno intimato l’alt ad un trasportatore di un corriere che era entrato in fabbrica per scaricare alcuni materiali. All’uscita sarebbe quindi dovuto uscire “scarico”, senza più materiale. Gli uomini dell’Arma hanno però chiesto al trasportatore di aprire il vano trasporto e nel corso della perquisizione hanno scoperto che in quel corriere si trovava materiale aziendale appartenente allo stabilimento Fca. L’uomo non ha saputo dare spiegazioni sul perché quel materiale si trovasse nel suo furgone.
Com’è stato possibile per l’autista del corriere entrare nello stabilimento più grande ed importante della regione Lazio e caricare materiale aziendale senza che nessuno se ne accorgesse? Da tempo la situazione era attenzionata, il posto di blocco all’uscita del corriere non è stato infatti casuale. Gli uomini dell’Arma sospettavano che all’interno ci fosse un complice ed infatti subito dopo aver fermato l’autista del corriere, i carabinieri della locale stazione hanno fermato anche un operaio interno di Stellantis: si tratta di un carrellista che, come appurato, aveva caricato la refurtiva presso il reparto plastica.
Nello specifico il corriere stava per portare via alcune pinze freno ed altro materiale aziendale: da una prima sommaria ricostruzione, il bottino sarebbe stato superiore ai 15.000 euro. Il colpo non è andato però a buon fine perché questa volta, all’uscita dai cancelli dello stabilimento, il trasportatore - che da quel che si apprende non era la prima volta che si rendeva protagonista di episodi del genere, grazie anche al suo complice interno - sulla sua strada ha trovato una pattuglia dei carabinieri che hanno scoperto la refurtiva all’interno del corriere.
Non è la prima volta che si verificano episodi del genere in Fca. Meno di anno fa, lo scorso 5 dicembre, i finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone, al termine di articolate indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Cassino nei confronti di quattro persone. Nel corso delle indagini era stato infatti individuato un sodalizio criminale dedito al furto ed alla ricettazione di componenti di autovetture che, sulla base dell'ipotesi investigativa, si sarebbe avvalso della compiacenza di un dipendente che si adoperava per carpire informazioni in ordine alla consegna ed al luogo di stoccaggio del materiale all'interno della fabbrica.
Tali informazioni sarebbero servite per pianificare i successivi furti messi a segno a partire dal mese di novembre 2020, effettuati per la maggior parte nottetempo, allorquando alcuni indagati si introducevano nel sito produttivo, mentre altri svolgevano all'esterno la funzione di "vedetta". in quel caso sono stati recuperati e sottoposti a sequestro 128 catalizzatori nonché l'importo in contanti di 25.000 euro costituente il profitto dell'ipotizzato reato di ricettazione
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