Al tavolo del centrodestra siedano anche Di Rollo e De Sanctis

Al tavolo del centrodestra siedano anche Di Rollo e De Sanctis

OPINIONI - Il centrodestra dovrà essere  una delle gambe del tavolo e dovrà essere arricchito dai civici di diverse estrazioni a partire dalla presidente del Consiglio comunale di Cassino e dal leader della lista "No Acea"

di Lello Valente

Un errata presentazione potrebbe compromettere il lavoro e lo sviluppo del tavolo dell’alternativa, dando  la percezione di un tavolo politico di parte, cosa che non può essere e che non è. Il tavolo del centrodestra dovrà ampliarsi e cambiare connotazione, non potrà più connotarsi come un tavolo di parte politica ma dovrà diventare un tavolo dell’alternativa dove tutti dovranno avere uguali condizioni di partenza e contribuire in egual misura a costruire l’alternativa.

Il centrodestra dovrà essere  una delle gambe del tavolo e dovrà essere arricchito dai civici di diverse estrazioni.

L’obiettivo dovrà essere un metodo di individuazione del candidato condiviso, un sistema matematico per l’attribuzione delle deleghe e di tutti gli altri incarichi. Un importante elemento senza il quale sarebbe inutile proseguire è  la lealtà tra tutti: nessun secondo fine, nessun tranello, nessun giochetto, rispetto per tutti e lavorare in una unica direzione per  realizzare l’alternativa all’attuale amministrazione. 

Al tavolo andrebbe chiamata anche l’attuale Presidente del Consiglio comunale che  non è stata espressione di parte politica  è stata votata  anche dall’intero centrodestra presente in Consiglio comunale, ha svolto un ruolo istituzionale con imparzialità. Mi sembra siano elementi sufficienti, oltre alla sua serietà,  da poter sedere con pieno diritto al tavolo dell’alternativa.

Stessa considerazione per quanto riguarda la lista No Acea, condividerne quegli obiettivi darebbe a De Sanctis la spinta per partecipare al tavolo dell’alternativa. Utile ricordare a tutti che il tavolo si basa su una comunanza di vedute  squisitamente amministrative e non politiche .

 E’ evidente che   per raggiungere l’obiettivo finale ognuno dovrà rinunciare ad un pezzo della propria verità: la politica è l’arte del compromesso e con questo metodo dovranno essere appianate tutte le divergenze che sorgeranno.





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