"Il Pd non è un bus, e il monito vale per tutti. Nessuno escluso"

"Il Pd non è un bus, e il monito vale per tutti. Nessuno escluso"
di autore Mario Costa - Pubblicato: 30-06-2023 00:00

OPINIONI - L'intervento del prof. Costa a margine dell'assemblea del Partito Democratico: "Nessuno può fare come gli pare, andare per conto proprio o magari spalleggiare addirittura l’avversario e poi “risalire a bordo”, come nulla fosse. Di Rollo? Immune da violazioni delle regole"

di Mario Costa

Nell’articolo dal titolo “Pessimi segnali dal Cantiere aperto di Salera”, il solitamente assai attento Alberto Simone rileva che avrei “aumentato le distanze” e, addirittura, “chiesto una purga”. Termine, quest’ultimo, alquanto forte e, diciamo, d’impatto, da lui chiaramente usato in senso metaforico. Comunque un uso “strategico” a fini comunicativi alquanto forzato, pur se efficace per far comprendere ai lettori quel che gli è parso di cogliere nel mio intervento all’assemblea degli iscritti del Pd di martedì sera. 

Non mi è difficile capire la ratio della scelta lessicale dal momento che la parola “purga” conserva tuttora il suo effetto dirompente. Pur se nel campo medico, per fini terapeutici, ormai, alle purghe si ricorre solo in alcuni casi particolarissimi. Nel campo politico, poi, sono addirittura passate di moda da quel dì. Addirittura, in qualche caso, quelli che una volta, a giusta ragione, sarebbero stati “purgati”, ai tempi d’oggi -  figurarsi! - s’usa finanche premiarli. Pessima cosa che prima si corregge, meglio è.

Quindi, archiviata la “purga”, vengo a precisare che sul punto rilevato da Alberto Simone, vale a dire la mia richiesta di verificare chi tra i membri della segreteria e del direttivo partecipa alla vita del partito e chi no, ai fini di una migliore funzionalità dei due organismi, ho sollecitato il segretario ad uno sforzo di sensibilizzazione individuale rispetto all’impegno che il ruolo richiede. Insomma, siccome c’è bisogno di operare con concretezza, vedere su chi si può contare e su chi no in vista delle prossime scadenze elettorali. Una cosa doverosa da parte di chi ha un minimo di responsabilità, quanto ovvia nella sua banalità. Bando quindi ad ogni “purga”. 

Quanto invece all’ “aumento delle distanze” da me determinato con l’espressione “Il Pd non è un bus metropolitano…”, intendo precisare che il mio dire non era rivolto né a Barbara Di Rollo né ad alcun altro/a in particolare. Ho semplicemente inteso richiamare ciò che sta alla base delle regole di qualsiasi forza politica che si rispetti.

Vale a dire che nel Pd c’è piena libertà di discussione, ma una volta fatta una scelta, stabilita una linea dalla maggioranza dell’organismo dirigente e ratificato il tutto dall’assemblea, coerentemente si va nella direzione decisa dai più. Nessuno può fare come gli pare, “scendere dal bus”, andare per conto proprio o magari spalleggiare addirittura l’avversario e poi “risalire a bordo”, come nulla fosse. 

Una deontologia comportamentale, dunque, che riguarda tutti, nessuno escluso. Ancor più chi ricopre ruoli di rilievo all’interno del partito ed è punto di riferimento per gli altri. A cominciare da chi scrive, ovviamente.

Una banalità, dunque, la mia, non la volontà di portare un attacco a Barbara Di Rollo; attacco che non troverebbe peraltro ragione alcuna, essendo ella immune da qualsiasi violazione statutaria, regolamentare o deontologica.

*Già vice sindaco di Cassino





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