Da rifugio dei boss a laboratorio per disabili: giornata storica a Sant'Elia

Da rifugio dei boss a laboratorio per disabili: giornata storica a Sant'Elia
di autore Redazione - Pubblicato: 10-06-2023 00:00

IL FATTO - Un bene confiscato  alla criminalità organizzata è stato intitolato all’agente di Polizia Emanuela Loi della scorta del giudice Paolo Borsellino. Nel 1986 vi furono catturati due latitanti di spicco della Camorra napoletana. L’immobile fu sottoposto a sequestro e poi a confisca, divenuta definitiva nel 1993, e trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Sant’Elia Fiumerapido nel 2003. Questa mattina la cerimonia

Una giornata rimarrà nella storia del Consorzio del Cassinate per i Servizi Sociali e del Comune di Sant’Elia Fiumerapido, per un duplice significato: la restituzione ai cittadini del bene confiscato  alla criminalità organizzata attraverso il forte messaggio insito nell’intitolazione della struttura all’agente di Polizia Emanuela Loi della scorta del giudice Paolo Borsellino, e l’inaugurazione dei laboratori e della fattoria didattica studiati per dar vita ad un progetto sperimentale e all’avanguardia dedicato alla disabilità, con fine ultimo la realizzazione lavorativa delle persone diversamente abili.

L'evento che si è svolto questa mattina a Sant'Elia Fiumerapido è il coronamento di una perfetta sinergia e massima condivisione di valori tra il Sindaco di Sant’Elia Fiumerapido ed il Presidente del Consorzio Simone Costanzo. Accanto a loro il supporto fondamentale delle Forze dell’Ordine, non solo per l’alto valore dell’intitolazione,  e per la presenza delle molte Autorità religiose, civili e militari, ma anche per la partecipazione all’evento di persone che portano con sé la testimonianza, per averlo vissuto sulla propria persona, del coraggio, della lotta alle attività dei sistemi mafiosi, del non piegarsi di fronte alle minacce della criminalità organizzata.

Parliamo di Giuseppe Antoci, Presidente onorario della Fondazione Caponnetto, già Presidente del Parco dei Nebrodi ed estensore del “Protocollo Antoci”, poi recepito nel nuovo codice antimafia; di Maria Claudia Loi, sorella della Medaglia d’Oro al Valor Civile Emanuela Loi, e di persone che quotidianamente portano avanti azioni mirate per scardinare le organizzazioni malavitose. Sarà presente il Comandante del ROS dei Carabinieri, il Prefetto di Frosinone, il Questore di Frosinone, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Frosinone, unitamente ad altri comandanti territoriali delle Forze di Polizia.

Presenti anche diversi deputati, senatori, parlamentari europei, assessori e consiglieri regionali eletti nel territorio e consiglieri provinciali oltre ai numerosi sindaci della provincia di Frosinone e le varie Associazioni combattentistiche e d’arma.

Il programma della cerimonia di intitolazione ha preso il via alle 10:30, quando, negli spazi all’aperto del Bene Confiscato alla Mafia dove poi si sono susseguiti i saluti e gli interventi delle autorità presenti fino al momento solenne della benedizione della struttura e lo scoprimento della targa in memoria dell’Agente della Polizia di Stato Emanuela Loi.

ROBERTO ANGELOSANTO

Nel 1986 vi furono catturati due latitanti di spicco della Camorra napoletana. L’immobile fu sottoposto a sequestro e poi a confisca, divenuta definitiva nel 1993, e trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Sant’Elia Fiumerapido nel 2003.

È stato interamente ristrutturato attraverso due finanziamenti regionali richiesti ed ottenuti dalle precedenti amministrazioni, tra il 2009 e il 2013.

Questa amministrazione comunale, dopo pochi mesi dal suo insediamento, con delibera di consiglio n. 44 del 16.12.2019 e delibera di giunta n. 2 del 16.1.2020, ha inteso concedere in uso l’immobile al Consorzio dei comuni del Cassinate per la programmazione e la gestione dei servizi sociali (ente pubblico che associa ventisei comuni distribuiti nella parte meridionale della provincia di Frosinone) per essere adibito ad uffici e soprattutto a struttura per ragazzi diversamente abili, che da tanto tempo le nostre famiglie aspettavano.

Gli uffici consortili sono operativi dal 2020, mentre a causa dell’emergenza pandemica e delle relative restrizioni non è stato possibile per un biennio destinare il bene a laboratori sociali.

ORAZIO CAPRARO

Un bene confiscato alla criminalità che da oggi porta il nome di Emanuela Loi, eroica donna della Polizia di Stato, Emanuela Loi, deceduta a soli 24 anni in via D’Amelio a Palermo, il 17 luglio 1992 nell’attentato al giudice Paolo Borsellino. Il consorzio dei Servizi Sociali del Cassinate e il comune di Sant’Elia hanno quindi dato vita ad una iniziativa senza precedenti. Anche Villa Santa Lucia era presente.

ANTONELLA DI PUCCHIO

Oggi a Sant’Elia Fiumerapido in rappresentanza della Provincia di Frosinone alla cerimonia di intitolazione ad Emanuela Loi di un bene confiscato alla mafia. Emanuela è stata la prima donna agente della Polizia di Stato a perdere la vita in un attentato di mafia. Era componente della scorta del giudice Paolo Borsellino ed è morta da servitore dello Stato a soli 24 anni. Oggi questo bene ospita i laboratori del Consorzio dei Servizi Sociali del Cassinate ed è destinato ad accogliere persone speciali. È diventato, allo stesso tempo, un luogo di inclusione sociale e di lotta all’illegalità. Coltivare la memoria, ricordando le donne e gli uomini che sono stati in prima linea nella lotta alla mafia, sacrificando la loro stessa vita, non è solo un modo per omaggiare le vittime, ma anche un’occasione per trasmettere la cultura della legalità ai giovani. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato".





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