IL FATTO - A trionfare dinanzi alla giuria di qualità composta dal rapper Danno e Cristiana Lapresa è stato un giovane della Città Martire, in arte" 1989". Lo abbiamo intervistato e gli abbiamo chiesto come si sente a dover, a breve, suonare sul palco dello Sziget di Budapest, uno dei Festival musicali più importanti in Europa
Siamo giunti, quest’anno, alla quinta edizione di LAZIOSound, il programma delle politiche giovanili della Regione Lazio per supportare e rafforzare lo sviluppo del sistema musicale regionale, con attività mirate a sostenere le componenti artistiche giovanili indipendenti.
Ogni anno, i giovani artisti della regione, partecipano al contest sfidandosi a colpi di musica e portando alle giurie di qualità tutta la loro bravura. Il contest è organizzato in sei categorie (Jazzology, Urban Icon, Songwriting Heroes, I Love Mozart, God is a Producer e Borderless), ognuna delle quali, alla fine, avrà un proprio vincitore, il quale accederà alla finalissima per decretare il trionfatore assoluto della rassegna.
Tra i premi messi in palio dall’organizzazione in favore dei concorrenti vittoriosi vi sono, quest’anno, quelli della produzione di un singolo musicale e del relativo videoclip, la partecipazione a un importante evento live italiano relativo al proprio genere musicale (ad esempio, il vincitore della categoria Urban Icon si esibirà all’Honiro Events 2023, organizzato dalla Honiro Label, una delle più importanti etichette Urban dello Stivale), e soprattutto la partecipazione (per i vincitori delle categorie Songwriting Heros e Urban Icon) allo
Sziget Festival di Budapest, uno dei festival musicali più importanti in tutta Europa, che si svolge ogni anno sull’isola di Óbuda, sul Danubio. Un’occasione irripetibile, dunque, per i giovani artisti laziali.
Proprio in questi giorni sono in corso le varie finali di categoria, e una settimana fa si è svolta, a Rieti, la finale della sezione Urban Icon (dedicata principalmente ai generi rap, trap e R&B). A trionfare, dinanzi alla giuria di qualità composta dal rapper Danno (membro dello storico gruppo rap Colle Der Fomento) e Cristiana Lapresa (Promotion Manager dell’Atlantic), è stato un ragazzo di Cassino, Corrado Carnevale, in arte 1989.. Lo abbiamo intervistato e gli abbiamo chiesto quali sono le sue sensazioni dopo la vittoria e soprattutto come si sente a dover, a breve, suonare sul palco dello Sziget di Budapest, uno dei Festival musicali più importanti in Europa.
“In genere non sono troppo propenso a partecipare ai concorsi musicali” – ci risponde – “Quando ho visto però che tra i premi di quest’anno c’era anche la possibilità di suonare allo Sziget Festival, non ci ho pensato su due volte. Sono molto legato a quell’evento: nel 2011 c’era stato mio fratello, e mi aveva fatto conoscere la Kerekes Band, un gruppo ethno-funk ungherese che aveva visto esibirsi lì. Nel 2015 poi ci sono andato anche io, allo Sziget, come spettatore, e un amico che era lì con me mi disse qualcosa tipo: “Quand’è che ci vedremo te, sopra quel palco?”.
Domenica, alla finale di Lazio Sound a Rieti, è stato un po’ come chiudere un cerchio: ho chiuso volutamente il concerto con “Django Boogie”, il pezzo che scrissi su un remix di una canzone della Kerekes Band, e che nel 2014 andai a cantare proprio con loro durante un loro concerto a Budapest. Per cui sì, per qualche strano scherzo del destino, nonostante siano tantissime le città italiane principali in cui ancora non ho mai suonato, quest’estate mi esibirò già per la seconda volta a Budapest. Partecipare a Lazio Sound mi ha dato anche la possibilità di potermi esibire e far bella figura davanti a Danno dei Colle der Fomento, che era giudice di categoria, e che ascolto e stimo da quando ero un ragazzino.
Insomma, avevo ben chiari gli obiettivi e le ragioni per cui volevo arrivare fino in fondo a Lazio Sound. Direi che mi è andata bene. Condividere la vittoria finale con la mia band, e con le persone più care sotto al palco, poi, è stata la ciliegina sulla torta. La goccia che cade ripetutamente, perfora la pietra, dice un detto. Sono anni che faccio cadere gocce, ora inizio finalmente a intravedere quello che c’è oltre la pietra”.
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