"A queste mura che ci accolgono noi dobbiamo rispetto", Di Rollo richiama l'Aula Di Biasio

"A queste mura che ci accolgono noi dobbiamo rispetto", Di Rollo richiama l'Aula Di Biasio
di autore Redazione - Pubblicato: 26-04-2023 00:00

POLITICA - Il presidente del Consiglio di Cassino ha aperto la seduta con una tirata di orecchie agli esponenti di maggioranza e opposizione: "Risulta inutile nascondere l’imbarazzo per quanto avvenuto nell' ultima riunione. Specie per gli scellerati comportamenti di alcuni consiglieri, in dispregio dei più elementari limiti di educazione e del vivere civile, ancorché in dispregio dell’istituzione che abbiamo l’onore di rappresentare"

Di seguito il testo letto dal presidente del Consiglio di Cassino, Barbra Di Rollo, nell'apertura del Consiglio comunale di ieri pomeriggio, mercoledì 26 aprile

Colleghi consiglieri, prima di avviare la discussione dei punti all’ordine del giorno della seduta odierna, nella mia qualità di Presidente di quest’assise, avverto il dovere istituzionale  di rivolgere non un richiamo ma  un invito collettivo alla riflessione circa i comportamenti da tenere, da parte di ciascuno di noi, in quest’aula che porta il nome di una grande figura umana, culturale e politica, quale fu l’avv. Gaetano Di Biasio. Un esempio di riferimento comportamentale costante per ognuno, accanto alle altri nobili figure di amministratori di questa nostra città che si sono succeduti nel corso del  tempo trascorso dal 1946 ad oggi.

Non dimentichiamo mai che a queste mura che ci accolgono noi dobbiamo RISPETTO, così come sono state onorate, seppur con la modestia, dalla maggior parte di quelli che ci hanno preceduti nel delicato compito di amministratori della cosa pubblica. Compito arduo, di cui abbiamo il dovere morale di sentirci orgogliosi.

Alla luce di quanto esposto in premessa, risulta inutile nascondere l’imbarazzo per quanto avvenuto in questo consiglio nella sua  ultima riunione. Specie per gli scellerati comportamenti di alcuni consiglieri, in dispregio dei più elementari limiti di educazione e del vivere civile, ancorché in dispregio dell’ istituzione che abbiamo l’onore di rappresentare.

Ecco cari colleghi - converrete con me – che il ripetersi di tale accadimento non potrà più essere tollerato. Non lo potrà più essere per il rispetto che, giustamente, pretendiamo per noi stessi, ma che dobbiamo anche agli altri, a quest’aula. Lo stesso rispetto che dobbiamo alla nostra città e ai nostri cittadini che ci hanno scelto per essere rappresentati e ci hanno affidato il governo dei processi decisionali. E ci hanno scelto anche e soprattutto per offrire “ Buon Esempi”.

Per questa ragione non possiamo dimenticare i nostri giovani e i nostri ragazzi, che ci vedono (diretta streaming..), ci ascoltano, e che difronte a quelle scene disgustose, MAGARI CI HANNO DERISI!, quando invece – Repetita iuvant - hanno bisogno di buoni esempi  per la loro formazione umana, per la loro educazione, per il rispetto dell’istituzione.

Il regolamento che disciplina i nostri lavori garantisce a ciascuno, (dopo aver chiesto ed ottenuta la parola, si badi bene!) il “più ampio diritto ad esprimere apprezzamenti, critiche, rilievi e censure”, ma essi, come espressamente ci ricorda l’art. 50 “devono riguardare atteggiamenti, opinioni o comportamenti politico-amministrativi”.

Per aggiungere subito dopo che “tale diritto è esercitato escludendo qualsiasi riferimento alla vita privata e alle qualità personali di alcuno e va in ogni caso contenuto entro i limiti della educazione, della prudenza, del civile rispetto. Non è consentito fare imputazioni di mala intenzione, che possano offendere l’onorabilità di persone”. Cosa purtroppo avvenuta e che non dovrà più ripetersi. Lo dobbiamo, certo a noi stessi, ma lo dobbiamo principalmente alla città, la cui buona o cattiva immagine rispetto alle altre, molto spesso, rispecchia il “livello di chi l’amministra!!!!”.

Converrete quindi con me, che per correggere l’articolazione della discussione e per aumentare la produttività dei lavori di questo consiglio, vista la china presa dal modo di porsi di alcuni consiglieri, mi vedo costretta ad un richiamo scrupoloso all’osservanza del regolamento. Fino alla data odierna, quando si è presentato il caso, ho evitato di farlo, appellandomi alla ragionevolezza e al senso di responsabilità individuale. Continuerò ad augurarmi che ciò non accada. Anche perché non ha fatto parte del mio modus operandi in questi quasi quattro anni di presidenza, ma ovemai in futuro in questa sala dovessero verificarsi disordini e risultassero vani i miei richiami, abbandonerò il seggio, dopo aver dichiarata sospesa la riunione. 

Fidando comunque nella responsabilità, nella maturità democratica e nel buon senso di ciascuno, spero che non debba ricorrere di frequente al richiamo del regolamento e alla sua rigorosa applicazione.

Certa della comprensione da parte dell’intera assise, auguro a tutti noi un  proficuo lavoro.





Articoli Correlati