Cassino, isola pedonale in centro: "Alea iacta est"

Cassino, isola pedonale in centro: "Alea iacta est"
di autore Mario Costa - Pubblicato: 21-03-2023 00:00

OPINIONI - Alla vigilia del Consiglio comunale di domani, interviene il prof. Costa: "Il dado è tratto sostanzialmente per tre ragioni e nei nuovi spazi andranno a passeggiare tranquilli anche quelli che oggi li osteggiano. Siam sicuri che ci andranno, però, senza i loro odierni nodosi bastoni"

di Mario Costa

Che “Alea iacta est” (Il dado è tratto), vale a dire, riprendendo la storica espressione di Giulio Cesare, che dalla decisione presa non è più possibile tornare indietro e occorre dunque proseguire lungo la strada intrapresa, è cosa chiara a tutti.

Lo è anche a quei consiglieri comunali, e non, i quali, brandendo “bastoni”, più o meno nodosi, cercano di metterli tra le ruote, per usare una espressione assai cara alla nostra presidente del Consiglio. Giorgia Meloni, infatti, l’ha citata in più di qualche occasione per rimarcare il fare ostruzionistico dell’avversario.

Ci riferiamo all’isola pedonale del Corso, dove da alcuni giorni si è avviata la macchina dei lavori e procede spedita; e a chi, oltre al “bastone”, sta facendo ricorso ad ogni strumento atto, se non proprio a fermarla, almeno a rallentarne la corsa.

Quindi “Il dado è tratto” sostanzialmente per tre ragioni. La prima. L’isola pedonale che non c’era, va fatta, perché, tra le altre cose, va valorizzato il centro cittadino. Un obiettivo qualificante dell’amministrazione di Salera, tra i primari del programma elettorale.

La seconda. Per il completamento della pedonalizzazione del Corso, dopo piazza Diamare, il sindaco nell’estate scorsa è riuscito ad ottenere dalla Regione un finanziamento di un milione e100mila euro. Ma con il vincolo ben preciso: solo per quella destinazione. Altrimenti quei soldi dovrebbero riprendere la via del ritorno a Roma.  

Nell’ottica della ridefinizione urbana, la pedonalizzazione del Corso rappresenta il secondo step di un progetto, cui dovrà seguire il rifacimento di piazza Labriola (qui, al di là dei desiderata, bisognerà trovare tre milioni di euro o giù di lì).

La terza ragione. L’isola pedonale permanente fa gli interessi generali della città, compresi quelli degli stessi commercianti che ora non la vogliono. E’ già avvenuto in altri medi centri d’Italia dove si son fatte scelte simili. Sì, ciò già è accaduto anche dove si sono interrotte strade storiche e si sono creati spazi dove la gente ora confluisce, libera dalle auto, passeggia, lascia liberi i bambini, osserva le vetrine, entra nei negozi.

Spazi ove andranno a passeggiare tranquilli anche quelli che oggi li osteggiano. Siam sicuri che ci andranno, però, senza i loro odierni “nodosi bastoni”.

*Già vicesindaco di Cassino





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