DEPURATORE COSILAM - Il referente locale del Partito Azione di Cassino, Andrea Vizzaccaro attacca a testa bassa il presidente del Consorzio Industriale del Lazio, Francesco De Angelis: lui non è estraneo a tutta la vicenda"
“E’ una situazione "disastrosa", con queste parole l’amministratore giudiziario Dott. Massimo Barillario, ha definito lo stato del depuratore industriale ex Cosilam, ora gestito dalla Società AeA. Una definizione amara che non sorprende coloro i quali da anni seguono la vicenda, in primis i comitati del posto (Allerta Cerro e Comitato Solfegna) a cui va il merito di avere per primi iniziato questa lunga e giusta battaglia di civiltà. La situazione disastrosa a cui ha fatto riferimento il Dott. Barillario, non è altro che la naturale conseguenza di anni di cattiva gestione iniziata dal centro destra e portata avanti dall’attuale gestione facente capo al Presidente del Consorzio Unico Industriale del Lazio.
Una fallimentare attività che ha causato danni irreparabili all’ambiente e alla salute; acido cloridico, azoto, boro, zinco, finiti nel Rio Pioppeto e di lì direttamente ad uno dei punti di presa del Consorzio di Bonifica Valle del Liri (altro ente in default finanziario per le allegre gestioni succedutesi negli anni). Uno scempio che non riguarda solo il sud della nostra provincia ma che ci accomuna, tristemente, anche al nord del nostro territorio. L’indagine che ne è venuta fuori, denominata “acque nere”, ha portato alla luce le responsabilità (le intercettazioni fanno emergere un quadro davvero raccapricciante) di chi negli ultimi anni si è alternato alla guida di enti inutili divenuti presto poltronifici politici, ponendo altresì in risalto le responsabilità di un’intera classe politica i cui rappresentanti ancora oggi ricoprono, vergognosamente, importanti incarichi politici e amministrativi. Nell’ordinanza di sequestro del depuratore Cosilam, si riferisce che: “ gli indagati in concorso tra loro abbiano commesso il reato di inquinamento ambientale, una condotta che protrattasi nel tempo ha determinato una compromissione del Rio Pioppeto”. A ciò si aggiunge, la drammatica situazione che stanno vivendo i circa 300 lavoratori della Cartiera Reno De Medici.
Oggi, con l’inizio dei lavori, grazie al grande impegno del Dott. Barillario, per la messa in sicurezza dell’impianto, si apre una nuova fase; pur coscienti che per addivenire ad una soluzione definitiva del problema c’è bisogno di un adeguato stanziamento di fondi da parte della Regione Lazio. E’ proprio su questo che rivolgo un pubblico appello al Presidente Zingaretti, si proceda in tempi rapidi allo stanziamento necessario. Sotto il profilo politico, è disarmante l’indifferenza degli attuali vertici del Consorzio, tra tutti il Presidente, che restano ancorati alle loro poltrone ed ai loro stipendi come se fossero estranei all’intera vicenda.
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