CULTURA - Un diario, curato dal figlio Erasmo, che ha dettagliatamente ricostruito gli ultimi nove mesi di guerra. Il sindaco Costanzo ed il Comune hanno conferito a Mariano, alla memoria, un diploma ufficiale di benemerenza
di Francesca Messina
Il Comune di Coreno Ausonio ed il sindaco Simone Costanzo hanno conferito a Mariano Di Vito, alla memoria, un diploma ufficiale di benemerenza per il libro “La luce del focolare spento”. Un diario, curato dal figlio Erasmo, che ha dettagliatamente ricostruito gli ultimi nove mesi di guerra attraverso le esperienze dirette vissute dall’autore e le testimonianze inedite dei protagonisti. L'opera è stata scritta da Mariano Di Vito, che ha riportato alla memoria il dramma vissuto dai corenesi durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, nel punto esatto in cui le truppe coloniali francesi del CEF sfondarono la Linea Gustav.
Il diario è stato presentato nella gremita villetta comunale nel corso di una cerimonia a cura dell’Amministrazione Comunale alla quale hanno partecipato, oltre a cittadini ed autorità, il sindaco, Simone Costanzo, il presidente del Centro e Documentazione e Studi Cassinati, Gaetano De Angelis Curtis, ed il curatore Erasmo Di Vito.
Nel corso dell’evento, sapientemente coordinato dal giornalista Fabio Cortina, sono state letti alcuni passi salienti del diario a cura del sindaco baby, Lucrezia Di Vito, e del componente del Circolo Anziani Paolo Biagiotti.
“Sono onorato e felice – ha dichiarato il Sindaco Simone Costanzo - di poter presentare un libro che è uno spaccato autentico di una pagina importante della vita della comunità corenese che mi onoro di rappresentare. Le tristi vicende che si raccontano hanno pesantemente inciso sul nostro territorio a tal punto che per anni le persone hanno taciuto per dimenticare l’orrore di quei tragici giorni. Un ringraziamento sentito a nome del Comune di Coreno – ha concluso Costanzo- va al figlio Erasmo per aver voluto rendere pubblico il diario”.
“Questo diario – ha detto tra i vari interventi De Angelis Curtis - contribuisce a squarciare il velo delle vicende che hanno interessato questo territorio e le sue popolazioni e solo chi le ha vissute sulla propria pelle è in grado di rappresentarle fissandole indelebilmente perché siano trasmesse alle nuove generazioni”.
E proprio alle nuove generazioni e al mondo della scuola si è rivolto Erasmo Di Vito il quale, assimilando le vicende raccontate nel diario con il conflitto presente ora in Ucraina, ha per raggiungere davvero una pace globale occorre “promuovere lo studio approfondito della storia locale nelle scuole elementari e medie perché gli studenti, ripercorrendo le tragedie vissute direttamente dai propri familiari, possono assimilare più profondamente i sentimenti di pace, fratellanza e solidarietà e coltivarli più efficacemente in ogni azione quotidiana”.
Il diario, presente anche al Salone del Libro di Torino 2022, stampato da Youcanprint ed edito dal CDSC, prende le mosse dall’8 settembre, giorno in cui fu ufficializzato l’Armistizio, da Viterbo, dove l’autore del libro si trovava in servizio militare.
La storia prosegue con il ritorno a Coreno e la vita alla macchia sui monti attraverso sofferenze, paure, catture, la visione dei bombardamenti di Cassino e Montecassino e di quello della propria casa.
Una storia che ricorda la storia della rappresaglia alla casella della Macchia, dove era rifugiato un pilota americano ricercato dai tedeschi, grazie alla testimonianza diretta di chi si trovava in quella casella rischiando la vita, come purtroppo è capitato ad altri che vi erano rifugiati.
Una storia che rappresenta parte delle radici di Coreno Ausonio e della sua comunità.
Una storia che racconta anche quando l’autore, per due volte in 24 ore, ha supplicato i marocchini, riuscendoci, affinché non abusassero delle donne già radunate in una valle.
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