Stellantis, i motori non partono: tutti a casa anche lunedì

Stellantis, i motori non partono: tutti a casa anche lunedì
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 18-02-2022 00:00

ECONOMIA - Dopo lo stop odierno e quello annunciato per domani, la dirigenza ha comunicato che la fabbrica resterà chiusa pure il 21 febbraio. C'è attesa per le decisione del Consiglio dei Ministri sul settore dell'Automotive: Giorgetti annuncia uno stanziamento di 3 miliardi

Mancanza di materiale: i cancelli dello stabilimento Stellantis di Cassino resteranno chiusi anche nella giornata di lunedì. Dopo lo stop odierno e quello annunciato per domani (il sabato lavorativo era per recuperare il 'senza lavoro' del 2 febbraio) la dirigenza del sito pedemontano ha annunciato che i cancelli resteranno chiusi anche nella giornata del 21 febbraio.

Salgono dunque a 7 i giorni di stop nel mese in corso, altrettanti si sono registrati nel mese di gennaio: dall'inizio dell'anno su 34 giornate lavorative - prendendo in considerazione il periodo 1 gennaio - 21 febbraio 2022 - ben 14 sono stati i giorni di stop e solo 20 quelli in cui si è effettivamente sulle linee. L'appuntamento sulla catena di montaggio, salvo ulteriori rinvii, è per martedì 22 febbraio 2022.

Intanto sale l'attesa per conoscere quelle che saranno le deliberazioni da parte del Consiglio dei ministri.

C’è ancora da limare alcuni passaggi ma “l’impianto dell’intervento per l’automotive è pronto”; si tratta di “un Fondo unico per il rifinanziamento dell’eco-bonus e per interventi che favoriscano la riconversione della filiera, con una durata che potrebbe essere almeno triennale”. Così il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti sul ‘Sole 24 Ore’, facendo presente come l’idea sia di varare nel consiglio dei ministri “un Fondo unico per l’automotive che poi sarà declinato dai ministeri sia sotto il profilo degli incentivi” sia per “l’aiuto alla riconversione della nostra catena produttiva”.

Le risorse di cui si discute sono “di circa 1 miliardo l’anno. Pensiamo che abbia senso solo attivare azioni pluriennali”. Per Giorgetti “non dobbiamo fermarci all’elettrico anche per favorire l’acquisto di vetture piu’ economiche a favore di classi meno abbienti.

Dobbiamo discuterne anche con il ministero della Transizione ecologica, ma la nostra proposta arriva fino a 135 grammi di CO2 per km perché abbiamo la responsabilità di incentivare anche una quota di produzione nazionale”.





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