Prevenzione dei tumori, un convegno a Cervaro

Prevenzione dei tumori, un convegno a Cervaro
di autore Redazione - Pubblicato: 16-11-2021 00:00

TERRITORIO - Tanti i relatori che si sono succeduti. Ad aprire i lavori sono stati il sindaco, Ennio Marrocco, e l'assessore alla Sanità Flaviana Provenza

di Francesca Messina

"12 mesi di Ottobre - Prevenzione" questo il titolo del convegno che si è tenuto nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Cervaro. Al tavolo dei relatori il Sindaco di Cervaro Ennio Marrocco, moderatore del convegno, ha aperto i lavori ringraziando i relatori per la loro disponibilità ed il pubblico presente sottolineando: “L’amministrazione Comunale, sensibile al tema della prevenzione dei tumori, vuole sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori e di conseguenza sollecitarla ad adottare stili di vita corretti”.

A seguire gli interventi dei relatori.

"Questo incontro si intitola "12 mesi di ottobre" - ha asserito Flaviana Provenza, Assessore alla Sanità del Comune di Cervaro - . Il titolo non è stato casuale: racchiude in sé tutto il senso e il valore della prevenzione come fondamento della lotta alle neoplasie. Il cancro è la seconda causa di mortalità nel nostro Paese. Questi ultimi due anni di pandemia si sono abbattuti come una scure sui pazienti neoplastici che hanno subito più di ogni altro lo tsunami che ancora sta mettendo a dura prova​ le nostre comunità. Quando il cancro bussa alla nostra porta, scatena la devastazione fisica e psicologica del malato e della famiglia con inevitabili ripercussioni sociali ed economiche. Questo mostro non conosce sesso ed età, porta solo dolore…..quanto conta la prevenzione? Tanto, tantissimo e forse più: la nostra sanità non è perfetta, si lega spesso alle lobby, le liste d'attesa per le prestazioni sono troppo lunghe soprattutto per chi non ha le possibilità economiche per affidarsi al privato e finisce per non curarsi adeguatamente. L'aumento dei casi è preoccupante e la politica e le istituzioni hanno il preciso dovere di porsi accanto ai cittadini, in particolare a quelli più fragili economicamente e culturalmente. La salute è​ un diritto sancito dalla Costituzione. Ne dobbiamo parlare, dobbiamo informare con coscienza ed onestà, dobbiamo essere ponte tra i cittadini e i loro diritti fondamentali. La nostra salute passa per un ambiente più sano a 360⁰. Per noi che siamo ormai accomunati alla terra dei fuochi questo è diventato un imperativo categorico".

Il dottor Bruno Bordone, Responsabile della UOC di Chirurgia Generale dell'Ospedale Santa Scolastica di Cassino, dopo aver portato i saluti dei vertici aziendali e ringraziato l’Amministrazione Comunale per la sensibilità al tema della prevenzione dei tumori maligni ha esposto quelle che sono le tipologie di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria delle patologie neoplastiche più frequenti nelle donne; in particolare la maggiore attenzione è stata riservata alle neoplasie maligne della mammella (tumore al primo posto nel sesso femminile con circa 40.000 nuovi casi l’anno), poi del tumore della cervice uterina e successivamente del tumore del colon evidenziandone le mancate diagnosi a causa dell’evento pandemico legato al Covid-19. In particolare circa la mancata diagnosi di 3.000 casi di cancro alla mammella, di 2.850 per il cancro della cervice uterina, di oltre 2.700 per il cancro del colon. Per quest'ultimo tumore ha evidenziato che la mancata asportazione endoscopica di oltre 7800 polipi colici, con relativa diagnosi, ha determinato una inesorabile evoluzione degli stessi verso la forma di malignità (sequenza polipo-adenoma-cancro). Oggi, grazie ai nuovi e sempre più sofisticati strumenti diagnostici, tra gli screening più importanti, il dottor Bordone, ha posto l’attenzione sull’esame mammografico, il Pap test, sangue occulto nelle feci e la colonscopia non trascurando gli esami di natura genetica e familiare. Oltre a ​ sottolineare e ribadire che la diagnosi precoce salva la vita, ha evidenziato i fattori di rischio legati all’ambiente nella insorgenza del cancro soprattutto nel nostro territorio anche per altre neoplasie come linfomi e leucemie. Nella maggior parte dei casi e negli stadi iniziali la chirurgia rappresenta la procedura risolutiva con guarigione definitiva. Pertanto ha sollecitato tutti a sottoporsi agli screening previsti per le malattie neoplastiche in relazione all’età. Oltre alla ricerca che avanza, l’unica speranza nella lotta contro i tumori è la prevenzione.

Non ha fatto mancare il suo contributo il già consigliere Comunale di Cassino Carmine Di Mambro che nel suo messaggio ha riportato quanto segue:
"I registri tumori sono deputati alla raccolta e registrazione di tutti i casi di malattie neoplastiche incidenti su un determinato territorio, che sia individuato in una asl, una città, una provincia o una regione. Lo scopo è costituire e gestire nel tempo un archivio dei casi di tumore diagnosticati per correlarli con fattori di rischio, cause e concause legate all'ambiente e alle malattie professionali. I registri tumore sono legge regionale della Regione Lazio istituita nel 2015 e nel 2017 è stato approvato il regolamento di attuazione. La registrazione dei dati deve essere rigorosa, continuativa e sistemica per conferirle attendibilità e valore scientifico".

"Ad oltre un ventennio dall’emanazione della L. 328/2000 “Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, i Servizi Sociali territoriali continuano a scoprire, giorno dopo giorno - ha spiegato Silvia Crolla, Assistente Sociale del Comune di Cassino​ - il valore dei principi stabiliti all’interno della normativa socio-sanitaria​ vigente. Oggi più che mai parlare della prevenzione del tumore al seno, ma ancor prima di promozione della salute deve tradursi in azione sinergica e compartecipata da parte di​ tutti i soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio: Asl, Comuni, Scuole, soggetti del Terzo Settore, comunità e famiglie. La promozione della salute entrando a pieno nella definizione in positivo della salute, supera il concetto di prevenzione (delle malattie) e​ mira al benessere​ come suo unico obiettivo. La Salute va pertanto intesa come una condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico e psichico, dell’individuo, integrato nel suo ambiente naturale e sociale. Non è quindi solo un fatto singolare, è anche impegno della comunità sociale, della politica in quanto gestione della polis. La promozione della salute con la Carta di Ottawa non e più sola responsabilità dei sanitari e del mondo sanitario, ma diventa una responsabilità condivisa di tutte le risorse del territorio (istituzioni, terzo settore, comunità) e si realizza con la promozione del ben-essere che parte dalla capacità del singolo individuo o del gruppo di identificare le proprie aspirazioni e di soddisfare i propri bisogni interagendo con l’ambiente e modificandolo a tal fine. Inoltre è ormai ampiamente dimostrato che:
Gli approcci globali per il miglioramento della salute sono i più efficaci.
L’alfabetizzazione alla salute (health literacy) e le conoscenze relative alla salute favoriscono la partecipazione: l’accesso all’istruzione e all’informazione sono essenziali per ottenere la partecipazione e accrescere l’empowerment delle persone e delle comunità.
Non dimentichiamo inoltre che è compito delle istituzioni​ realizzare interventi che favoriscano, in ogni cittadino, la consapevolezza dell’importanza della prevenzione primaria. Proprio quest’ultima, che si focalizza sull’adozione di comportamenti e stili di vita in grado di evitare o ridurre l’insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole, rappresenta il focus per la realizzazione di interventi efficaci ed efficienti che possano realmente salvare migliaia di vite da un destino nefasto.​ Alla luce di ciò occorre evidenziare che la responsabilità che resta in capo ai professionisti che si occupano di Servizi Sociali consiste nella attuazione di interventi globali che garantiscano un miglioramento della qualità di vita delle persone, pari opportunità, giustizia sociale e rimuovano gli ostacoli alla completa realizzazione della persona. Sappiamo, alla luce degli studi effettuati sull’argomento, che per garantire il raggiungimento di tali obiettivi è necessario ideare e implementare progetti educativi, da realizzare pertanto innanzitutto nelle scuole, che mirino a formare cittadini consapevoli dell’importanza degli stili di vita e delle azioni di screening. Per la promozione della salute nel XXI secolo la Dichiarazione di Jakarta ha individuato cinque priorità: promuovere una responsabilità sociale per la salute; aumentare gli investimenti per il miglioramento della salute; ampliare le partnership per la promozione della salute; accrescere le capacità della comunità ed attribuire maggiore potere agli individui; garantire un’infrastruttura per la promozione della salute.
La salute è un fatto complesso, intrinsecamente legato ad una moltitudine di fattori. A noi, in quanto rappresentati di istituzioni e cittadini consapevoli, promuovere l’adozione di politiche adeguate ed interventi efficaci ed efficienti".

"Per una prevenzione efficace della patologia tumorale - ha affermato Filomena Citro, Psicoterapeuta -​ non bisogna sottovalutare l’aspetto psicologico dell’individuo o più precisamente quelle emozionale. È scientificamente dimostrato e sostenuto in modo magistrale dall’oncologo Christian Boukanam nel suo libro “il potere anti cancro delle emozioni”, che una adeguata gestione della nostra sfera emotiva comporta benessere ed equilibrio, ma una disfunzionale gestione emotiva porta stress, rabbia repressa e demotivazione che annienta la gioia. Questi fattori ci fanno ammalare anche di cancro, per cui l’invito è a coltivare la propria intelligenza emotiva come prevenzione psicologica".

"La salute è​ uno stato di benessere fisico e psichico - ha evidenziato l'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Cervaro, Francesca Pontone - ribadito ormai da anni anche dall'organizzazione mondiale della sanità. Tutti hanno diritto alla salute, indipendentemente dalle condizioni sociali, economiche e culturali.Purtroppo questo diritto non è​ assicurato come dovrebbe a causa delle disuguaglianze che affliggono il tessuto sociale.La prevenzione non può​ essere un privilegio da élite, deve essere fruibile ad ogni singolo individuo.Il ruolo della politica è​ mettersi al servizio delle comunità, comprendere l'importanza di migliori condizioni di vita,di un ambiente pulito,di case dignitose,di un lavoro che non sia anticamera di malattie professionali e lavorare in questa direzione".

A chiusura dei lavori il Sindaco, Ennio Marrocco, ha mostrato una rosa che ha dedicato a tutte le donne colpite dalla patologia maligna che non ce l’hanno fatta, ma anche a quante stanno lottando o hanno definitivamente sconfitto il cancro.





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