Da "Peppino Pinocchio" all' "Annunciazione saleriana": quell'alunno discolo che non cambia mai

Da "Peppino Pinocchio" all'  "Annunciazione saleriana": quell'alunno discolo che non cambia mai
di autore Mario Costa - Pubblicato: 23-10-2021 00:00

OPINIONI - La statua di Anders, i progetti resi noti dall'amministrazione e la paventata soppressione del Frecciarossa. Il professor Mario Costa fa il punto sui fatti della settimana e mette in evidenza il lessico di una certa opposizione

“Faremo un’opposizione attenta, sempre nell’interesse della città”. Più o meno di tale tenore, così come in passato, le dichiarazioni ufficiali degli sconfitti all’indomani dell’amaro (per loro) responso dell’urna nella tornata amministrativa ultima. Salvo poi a cambiare idea molto presto. Così è successo quasi sempre un po’ dappertutto. In qualche caso già prima della fine di quei canonici 100 giorni. La cosiddetta “luna di miele”, periodo nel quale, sulle difficoltà dell’amministrare di ogni giorno, ha comunque il sopravvento l’amorevole e speranzosa fiducia dei cittadini nei nuovi arrivati. I vincitori, soprattutto quelli di primo pelo, eccitati, vivono qualcosa di simile alla condizione di quegli sposini freschi (ci riferiamo a quelli di una volta, invero: quelli di oggi, in proposito, hanno già giocato d’anticipo) sui quali il piacere dello stare finalmente “vicini vicini”, abbracciati tra le lenzuola, aveva il sopravvento su tutto.

Loro malgrado, saranno infatti costretti ben presto a rendersi conto che l’amministrazione di un Comune, per via delle scarse risorse (non solo finanziarie) a disposizione, cui si aggiunge in diversi casi l’inesperienza, non sarà così semplice come l’avevano pensata. Ben presto la “luna” entrerà nella fase calante e il “miele” comincerà a diluirsi man mano, mentre da quell’opposizione a parole “attenta solo all’interesse della città”, cominceranno ad arrivare bordate finalizzate a demolire, da subito, l’immagine del sindaco, puntando nel frattempo a lavorare sui punti deboli della sua squadra nell’illusione (non sempre vana) di provocarne la caduta in anticipo rispetto alla naturale scadenza dei cinque anni. Taluni dell’opposizione, beatamente incoscienti della responsabilità assuntasi, vivono così il loro quinquennio di rappresentanti del popolo.

Tra le varie realtà provinciali, Cassino, dove si è votato anticipatamente nella primavera del 2019 per caduta traumatica di Carlo D’Alessandro, non poteva certo rappresentare l’eccezione. Anzi qui taluni tra gli eletti dell’opposizione consiliare (tra loro, per fortuna di questa città, non manca comunque chi l’eccezione la fa) va riconosciuto il “merito” di averci risparmiato l’ipocrito annuncio di una opposizione responsabile e costruttiva nell’esclusivo interesse della città.

Ci viene ricordato spesso che il destino di una comunità dipende certamente da chi sta a capo dell’amministrazione, dai collaboratori che il sindaco si sceglie, dall’attivismo dei suoi consiglieri e da tante altre cosette. Ma molto dipende anche da una buona opposizione che, limitando al minimo indispensabile la polemica, soprattutto se sterile, sappia controllare e anche farsi portatrice di proposte utili e realizzabili. E che, pur nella legittima e doverosa critica, operi sempre e comunque a tutela dell’immagine della sua città. In qualche caso, in questi due anni e mezzo dell’amministrazione Salera, è avvenuto.

Ma da un po’ di tempo in qua pare che l’opposizione (sempre con alcune eccezioni) stia gradualmente scivolando verso una assai poco responsabile tendenza a sollevare solo polveroni polemici che nulla hanno a che fare con gli interessi cittadini. Ma finiscono solo con il coprire di discredito la città (lo si faccia ciò in maniera consapevole o meno, ci sfugge). L’entrata in Consiglio nei mesi scorsi del più discolo degli allievi di quella pattuglia di amministratori che, quando li si vide all’opera, venne definita “L’asilo di D’Alessandro”, non ha portato giovamento al dibattito politico cittadino. Tutt’altro. Quando faceva l’oppositore esterno costui ebbe a definire l’allora sindaco Petrarcone “Pinocchio” e sulla scia del burattino di Collodi improntò sui social e sulla carta stampata la sua singolare battaglia: qualsiasi cosa dicesse, il buon Peppino era un bugiardo.

Sono passati un po’ di anni da allora, ma la “linea politica” del discolo rimane la stessa. Una sola modifica in corso d’opera: dalle bugie di Pinocchio è gloriosamente (?) approdato ora all’ “Annunciazione” (nulla a che vedere con l’Annunciazione del Signore). Si fa riferimento alla famosa scenetta comica del compianto attore partenopeo Massimo Troisi.

L’interprete ora, per il discolo di quell’ “asilo”, è Enzo Salera. Così, agli occhi di costui, diventa solo un annuncio (peraltro doveroso nei confronti di chi vive in questa città) l’accordo raggiunto con l’ambasciatrice polacca di collocare il monumento al generale Anders in piazza San Giovanni, grazie al quale si è riusciti finalmente a venire a capo di una situazione che rischiava di far fare una figuraccia internazionale clamorosa alla nostra città per rimbalzo di responsabilità che stavano altrove; solo un “annuncio” anche il progetto di riqualificazione di piazza Diamare (dove tra qualche mese partiranno i lavori) e di piazza Labriola; come pure solo “annunci” il tentativo di vendere (non di svendere) il rudere di quella che sarebbe dovuta essere la piscina comunale e sta lì, a fianco allo stadio, a fare cattiva mostra di sé da oltre quarant’anni; come pure solo un “annuncio” la volontà dell’affidamento della villa comunale, cosa non riuscita sinora ad alcuno.

E da ultimo il “non annuncio”, ma annunciato da supporter di quell’ “asilo” di cui sopra, della soppressione della fermata del Frecciarossa. Che non c’è stata. Ma che è stata sperata “per la gioia di quelli che sperano che Cassino vada in malora pur di attaccare l’amministrazione”, per dirla con le parole di Claudio Donatelli, persona con la testa sulle spalle, bravo consigliere comunale ai tempi di Petrarcone, attuale coordinatore cittadino di Pop.

Del resto che ci possano essere individui i quali gioiscono per ogni cosa che in qualche modo, a parer loro, potrebbe costituire un problema per l’amministrazione, anche quando il problema dipende esclusivamente da altri, c’è poco da fare. Se non farsene una ragione e non illudersi che con il tempo possano maturare, così come “con il tempo e con la paglia” maturano pure le nespole.

Per fortuna non mancano (in maggioranza così come nella opposizione) quelli che questa città l’amano e operano “attenti al suo interesse”, indipendentemente da qualche allievo dell’ “asilo di D’Alessandro”.





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