George Eliot: un lui o una lei?

George Eliot: un lui o una lei?

RUBRICHE - Torna l'appuntamento con Vanessa Carnevale e l'approfondimento sulla questione femminile alla luce della situazione critica in Afghanistan. Ecco la storia della celebre poetessa Mary Anne Evans, conosciuta da tutti con lo pseudonimo “George Eliot”

<strong>Vanessa Carnevale</strong>
Vanessa Carnevale

“Metti da parte il libro, la tradizione, l'autorità, e prendi la strada per scoprire te stesso.”
Jiddu Krishnamurti

Anche quest’oggi torno di nuovo a parlare delle donne, come già avevo premesso nell’articolo precedente, perché ritengo indispensabile insistere sul tema visti i tempi che corrono e la critica situazione in Afghanistan. Stavolta però non vi racconterò di una donna talentuosa che non è riuscita ad avere quanto le spettava (come accadde alla sorella di Mozart) bensì di una ragazza che è riuscita a raggiungere un importante successo ma...camuffata da uomo! Ebbene sì, mi riferisco alla celebre poetessa Mary Anne Evans, conosciuta da tutti con lo pseudonimo “George Eliot”. 

Donna intelligente, ingegnosa, maestra della scrittura e dell’introspezione, dotata di un acume e di “un’insolita” padronanza-limpidezza di ironia, si interessò anche di argomenti politico-sociali e venne catturata, durante le sue letture, dal fascino della filosofia morale e dal pensiero cristiano. Compagna del filosofo George Henry Lewes e terza di 3 fratelli, Mary decise di iniziare a scrivere celandosi dietro le false vesti di un uomo, per due motivi rilevanti:

1) spesso quello che le donne pubblicavano veniva etichettato come “roba per signore”, quindi escluso a priori da un’ampia porzione dei lettori di sesso maschile e sminuito;

2)voleva restare al riparo dai pregiudizi che avrebbero potuto colpirla, in quanto compagna di un uomo sposato;

Alla luce di quanto riportato mi fa uno strano effetto rendermi ancora una volta conto di quanto, anche solo in modo figurativo, la figura maschile sia vista in un’ottica diversa rispetto a quella femminile: infatti nonostante Eliot non esista, solo il fatto che si tratti di un uomo, conferisce un valore aggiuntivo alle sue opere e la fa sentire protetta.

Eppure queste opere letterarie, indipendentemente dal sesso, sono state scritte con una maestria tale da restare a bocca aperta...dunque il talento non ha sesso e non ha un perché, appartiene agli esseri umani e non è circoscritto a niente e a nessuno!! La giovane Mary, tanto brava quanto insicura, sia per la paura di esporsi (in quanto donna) sia per il “disgusto” che provava quando guardava il suo volto riflesso, mantenne sempre lo pseudonimo di “George Eliot” e venne descritta da Henry James in questo modo:

“Aveva la fronte bassa, gli occhi di un grigio spento, il naso grande e pendulo, una bocca larga nella quale si intravedevano i denti storti, e il mento e la mascella 'qui n'en finissent pas'... Eppure in questa vasta bruttezza risiede una bellezza potentissima che in pochi minuti rapisce e affascina la mente, cosicché, alla fine, ci si ritrova innamorati di lei, come è accaduto a me. Sì, consideratemi innamorato di questa grande intellettuale dalla faccia cavallina.”

Il volto coperto non nasconderà mai il talento, i pensieri non verranno messi a tacere, l’arte, la poesia, la musica, la sete di libertà non saranno mai vincolate dagli uomini, tanto meno dalle leggi e da un velo. Siamo esseri liberi, lasciamo esprimere tutti e tutte allo stesso modo.





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