Nannerl: donna mutilata del suo talento

Nannerl: donna mutilata del suo talento

RUBRICHE - Alla luce degli eventi che stanno sconvolgendo l'Afghanistan, l'articolo di oggi di questa rubrica, ed i prossimi a venire (per un po' di tempo), daranno giustizia alle donne importanti della storia, sia passata che attuale. Non permettiamo che delle leggi assurde nascondano volti e ideali, le donne meritano rispetto

<strong>Vanessa Carnevale</strong>
Vanessa Carnevale

“Metti da parte il libro, la tradizione, l'autorità, e prendi la strada per scoprire te stesso.”
Jiddu Krishnamurti

Stiamo assistendo, in questi giorni, ad un evento importante che sta letteralmente mettendo in discussione la storia dell’Afghanistan. Oltre alla presa al potere dei Talebani, infatti, preoccupante ed incerto è il futuro che spetta alle donne afghane che temono (visti i precedenti storici) di essere sottomesse e deturpate dei loro diritti, così faticosamente conquistati.

Non posso far nulla di importante per loro e non nego che questo mi infastidisce parecchio ma, nel mio piccolo, vorrei sensibilizzare le persone che leggono i miei articoli sul ruolo della donna e su quanto sia importante, nonostante l’Anno Domini corrente, ribadire il concetto di uguaglianza e di parità di genere. A tal proposito il mio intento sarà quello di parlarvi, in questo e nei miei prossimi articoli, di una donna talentuosa, conosciuta o rimasta nell’ombra, “passata” o “presente”, occidentale o orientale, che merita di essere riscattata.

Quest’oggi, infatti, vi parlerò della sorella di Mozart (Maria Anna Walburga Ignatia Mozart) più comunemente conosciuta con l’appellativo “Nannerl”. Ognuno di noi conosce o ha sentito parlare nel contesto scolastico (o in altri ambiti) del genio di Mozart, illustre compositore-musicista austriaco morto alla giovane età di 35 anni, caratterizzato da una nitida intelligenza e annoverato tra i massimi geni della storia della musica.

Eppure, nonostante il buon Amadeus sia stato (ed è tuttora) un personaggio che merita tanta stima e rispetto, non posso restare indifferente quando mi accorgo che la figura della dolce Nannerl continua a restare nel ripostiglio. Questa donna ha passato tutta la sua vita nell’ombra, senza aver avuto mai la fortuna (nonostante le sue condizioni benestanti lo permettessero) di aspirare a qualcosa di più.

Per suo padre, infatti, Amadeus è un genio e lei al massimo una discreta interprete. Bravissima a suonare il clavicembalo, impeccabile nella composizione e propensa a rivestire il ruolo di critica musicale, tanto da indurre il fratello ad affermare:” mia sorella, colei che possiede il vero talento.” Eppure la sua storia è fatta di sacrifici, sacrifici così salati al punto da abbandonare la sua carriera artistica in favore del fratello, mutilata del suo talento e della sua bravura a causa dei pensieri maschilisti e misogini dell’epoca.

Così, mentre il giovane Amadeus girava il mondo con la sua arte, lei se ne stava a casa afflitta da continui attacchi di emicrania, intenta ad immaginare dove potesse essere il fratello, fantasticando affacciata ad una finestra. Solo dopo la morte di quest’ultimo si decise a riprendere il clavicembalo e a dare lezioni di musica, ma il tempo speso dietro l’ombra del “genio di casa”, non lo riguadagnò mai.  

Quante compositrici ci sono dietro quei Burqa? Quanti talenti sono nascosti sotto quel velo? Non facciamo gli stessi errori, la storia insegna e per farlo ha bisogno di attenti scolari. Che Nannerl possa essere, nella giornata odierna e in quelle a venire, un valido insegnante.





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